"Ho capito di avere un santo vicino guardando quanto e come pregava". Il cardinale Roberto Tucci, gesuita, novant’anni di cui venti passati ad organizzare i viaggi del Beato Giovanni Paolo II, non ha dubbi: è stata la preghiera la costante fonte di energia del grande Pontefice che è andato ad incontrare il mondo percorrendo più di un milione di chilometri(tre volte la distanza dalla Terra alla Luna), visitando 129 nazioni e 876 città(259 delle quali in Italia), da Asuncion a Yaoundé, da Zaragoza ad Amman, e pronunciando 3288 discorsi.
"Al suo fianco ho imparato anch’io la necessità del raccoglimento e della preghiera, e credo che l’eredità più importante che mi ha lasciato sia la recita del Rosario".
Benedetto XVI, cominciando oggi una serie di catechesi sul tema della preghiera, ha detto tra l’altro: la preghiera non va data per scontata; occorre imparare a pregare, quasi acquisendo sempre di nuovo quest’arte.