Dopo il grande successo ottenuto lo scorso dicembre ad Assisi con oltre 20.000 spettatori e trasmesso in eurovisione nella notte di Natale durante la Celebrazione Liturgica del Santo Padre, torna a grande richiesta Un vagito nella notte ossia la Natività in musica. Nato da un’idea di Carlo Tedeschi, il Presepe tradizionale si coniuga con quello vivente, creando un’atmosfera di grande effetto.La regia è di Carlo Tedeschi, le musiche di Stefano Natale, coreografie di Carmelo Anastasi, interpreti gli allievi di Carlo Tedeschi ospite sulle frequenze di Radio Padre Pio.
– Carlo Tedeschi, oltre ad essere attore, regista, poeta… è soprattutto un uomo di fede: collabora con numerose diocesi italiane, operatore pastorale è animatore di Centri di Ascolto del Vangelo e di catechesi per i giovani.Anche quest’anno lei e la sua compagnia sarete impegnati con il musical:Un vagito nella notte?
Saremo di nuovo ad Assisi nella Piazza della Basilica di Santa Maria degli Angeli il 24 dicembre dalle ore 18,00 e dopo la Santa Messa di mezzanotte e il 25 e 26 dicembre dalle ore 18:00. Si creerà questa magia in cui riecheggia il primo vagito del Cristo ed ecco il motivo della scelta del nostro titolo: “Un vagito nella notte” ed è la ricostruzione di ciò che accadde a Greccio nel 1223. La scena si apre con al figura di San Francesco che, intonando un canto gregoriano,accoglie coloro che intendono avvicinarsi a Dio. Con letizia, insieme all’amico Giovanni, allestisce il presepe che alle sue spalle si anima realmente. Così Francesco interagisce con quanto accade, sottolineando i momenti più salienti: la deposizione del Bambin Gesù nella mangiatoia da parte di una popolana che seguiva Francesco e che già riteneva un santo, le danze dei pastorelli, la canzone dedicata alla stella cometa che Francesco intona accompagnato da un toccante coro di bambini. Lo spettacolo si conclude con un brano sinfonico di grande effetto per rappresentare la grandezza di Dio. In fondo per me, questo spettacolo, rappresenta un’ennesima dimostrazione della grazia di Dio, della sua provvidenza. In fondo vogliamo presentare al pubblico una duplice visione del messaggio della Natività: da un lato la solennità del momento storico ed umano [il presepe tradizionale] e dall’altro la gioia e lo stupore dell’uomo di fronte al grande messaggio d’Amore della Natività. La regia è di Carlo Tedeschi, le musiche di Stefano Natale, coreografie di Carmelo Anastasi, interpreti gli allievi di Carlo Tedeschi.
– Gli spettacoli, così come tutta la sua produzione artistica, diventano uno strumento di evangelizzazione per diffondere il messaggio d’amore e di amicizia dell’insegnamento cristiano, per riscoprire i valori, e per offrire, soprattutto ai giovani, un esempio di vita cristiana?
La mia intenzione, così come quella di tutti gli artisti che sono di alto livello professionale, è quello di trasmettere la fede che caratterizza il nostro cammino personale e artistico. Il nostro desiderio è quello di trasmettere, di far rivivere, questa natività per come la viviamo noi con molta semplicità e umiltà. Per questo motivo abbiamo accolto con grande gioia l’appello della CEI “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”. Questo appello ha trovato in noi uno strumento perfetto perché calzava a pennelli con la nostra esigenza di poter ballare, cantare, danzare e parlare di Gesù. Attraverso la musica e l’arte è possibile evangelizzare se dentro ai cuori e a le anime c’è una grande fede. Francesco stesso ci insegna, lui che è stato il giullare di Dio, proprio perché usava la danza e il canto per trasmettere tutta la sua gioia, come è bello poter dar lode a Dio ogni qual volta che ci tocca con la sua grazia e misericordia.
– Ha un sogno da realizzare in occasione di questo Santo Natale?
Lo scorso Natale desideravo tantissimo presentare questo presepe al Santo Padre. Scrissi una lettera, mandai anche il filmato ma senza aspettarmi nulla. E invece ci fu il miracolo… Quest’anno avrei voluto ripetere la stessa esperienza in Piazza San Pietro. Ed è accaduto…senza far nulla di particolare.
La sera del 24 dicembre saremo anche in Piazza San Pietro. Infatti i filmati del musical verranno proiettati durante l’inaugurazione del presepe alla presenza di Giovanni Paolo II e poi due artisti della nostra compagnia presenteranno due brani dello spettacolo. Per noi è una grande gioia poter essere presenti in questi posti, così ricchi di spiritualità e importanti per poter esprimere il nostro amore, la nostra adesione alla fede e ai movimenti della costruzione del Regno di Dio.
– Un augurio da parte sua ai nostri radio ascoltatori.
Tanti anni fa mi ritrovai,proprio in questo periodo con un altro spettacolo, in provincia di Torino e ricordo che dopo lo spettacolo ci fu un dibattito con tanti ragazzi. Il sacerdote che animava l’incontro chiese ai giovani: “Voi cosa vi aspettate da questo Natale? Che cosa chiedete?” Tutti, giustamente, chiedevano qualcosa … Ma durante la mia riflessione mi sono detto: “Ma il Natale rappresenta la festa di Cristo… è il suo Compleanno…perché chiedergli qualcosa? Allora perché non provo a dare qualcosa a Lui come segno della mia riconoscenza…”
Iniziamo a dare qualcosa, invece di chiedere sempre. Naturalmente ciò che noi diamo è ciò che Lui in precedenza ci ha donato. Il Natale che auguro a tutti è quello di saper donare qualcosa…in che modo e a chi? Analizzate il proprio cuore e ognuno troverà la risposta più giusta. Buon Natale.