Si svolgerà il 31 dicembre la 37° Edizione della Marcia per la Pace a Comiso e a Ragusa sul tema della Giornata Mondiale della Pace: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male, organizzata dalla Diocesi locale e da Pax Christi Italia, insieme alla Caritas Italiana e all’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.
Ai microfoni di Radio Padre Pio abbiamo ospitato S. Ecc. Mons. Tommaso Valentinetti, Presidente di Pax Christi Italia e Vescovo della diocesi di Termoli e S.Ecc. Mons. Paolo Urso, Vescovo della Diocesi di Ragusa. L’importanza di questo appuntamento, dedicato alla alla vigilia della Giornata Mondiale della Pace viene confermato dalle parole di S.Ecc.Mons. Tommaso Valentinetti il quale afferma:
“La Marcia come ogni anno ripercorre le vie di una città d’Italia soprattutto per testimoniare la volontà di pace di tutti i credenti. Quest’anno come il Papa suggerisce, siamo impegnati a riflettere su un pensiero forte:Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. Il tema ci impegna a riscoprire le sorgenti del perdono e soprattutto le sorgenti di un impegno concreto e autentico. L’augurio che faccio a tutti i radioascoltatori è che possano vivere anch’essi sempre dentro un cammino di fede e di non violenza, di ricerca di perdono e amore fraterno con un attenzione in più per le popolazioni del Sud del mondo”.
La scelta della città siciliana è dettata da varie ragioni: il centenario della nascita di Giorgio La Pira, testimone di pace; la costruzione di un aeroporto nella base Usa di Cosimo; la lotta contro la mafia e il fenomeno dell’immigrazione. Tematiche importanti che verranno presentati nel corso della 37° Marcia della Pace e che S.Ecc. Mons. Paolo Urso ci ha spiegato nei dettagli:
Eccellenza, il tema scelto quest’anno dal Sommo Pontefice per la Giornata Mondiale della Pace ci invita a fare una scelta decisiva del nostro essere cristiani?
La situazione del male è una situazione presente sotto gli occhi di tutti. E’ fondamentale assumere un atteggiamento corretto per non lasciarsi vincere dal male. Potremmo essere tentati di rassegnarci, di vivere con violenza….potremmo essere tentati di lasciar perdere tutto e tutti i nostri ideali…ma poi la nostra coscienza, davanti agli avvenimenti quotidiani di violenza e cattiveria, come si giustificherà? Ecco, allora, ciò che il Papa propone, sulla guida della parola di San Paolo, è quello di resistere al male e di sconfiggerlo facendo opere di bene.
Che importanza ha per la vostra diocesi accogliere un appuntamento che vedrà confluire tantissime persone da ogni parte d’Italia?
E’ stato proprio un nostro desiderio poter ospitare in questa città la 37° edizione della Marcia della Pace e per tantissime coincidenze che mettono in risalto come la nostra diocesi vuole impegnarsi e lavorare per la pace.
Sono, innanzitutto iniziati già i lavori, con l’avvenuta della posa della prima pietra, per la costruzione di un aeroporto civile nella stessa area base USA di Comiso che prima ospitava i missili a propulsione nucleare, esempio di conversione che segna il successo del dialogo, della fiducia tra i popoli e del disarmo. Vogliamo, inoltre, vivere questo momento di preghiera e riflessione in ricordo di un uomo che si è impegnato e lavorato per la pace e che ha vissuto la sua esperienza cristiana anche nell’ambito sociale e politico: Giorgio La Pira. Ricordo, tra l’altro è stata citata anche dal Papa nel suo messaggio, una frase che La Pira scrisse un giorno a Fanfani: I politici sono come delle guide civili, alle quali il Signore affida il mandato di guidare i popoli verso la Pace, l’Unità per la promozione spirituale e civile di ciascun popolo. Ebbene lui traeva questa sua grande passione per la pace da un rapporto straordinario con Signore presente nell’Eucarestia. Giorgio La Pira era un grande innamorato dell’Eucarestia e questo amore per Gesù lo portava poi ad essere un vero testimone dell’amore e della pace di Cristo. Infine non dimentichiamo il nostro impegno contro la lotta alla criminalità e alla mafia con importanti segnali di riscatto dalla violenza e dall’oppressione dei poteri mafiosi manifestati dalla Sicilia.
Infine sul territorio siciliano sono presenti molte strutture impegnate nel volontariato e nella solidarietà poiché sono tanti i fratelli e le sorelle del Sud del mondo che raggiungono la nostra regione alla ricerca di condizioni di vita più umane e dignitose.
La Marcia si concluderà con una solenne celebrazione eucaristica presso la Cattedrale San Giovanni Battista facendo tesoro proprio delle parole del Sommo Pontefice che concludono il Messaggio per la Celebrazione della Giornata Mondiale della Pace: “In quest’anno dedicato all’Eucarestia, i figli della Chiesa trovino nel sommo Sacramento dell’amore la sorgente do ogni comunione…Egli ci ha fatto dono che possiamo riconoscerci fratelli, al di là di ogni differenza di lingua, di nazionalità, di cultura. In una parola, è in virtù della partecipazione allo stesso Pane e allo stesso Calice che possiamo sentirci famiglia di Dio per l’edificazione di un mondo fondato sui valori della giustizia, della libertà e della pace… ”.
La comunità cristiana ritrova la propria forza, la propria energia, il proprio impegno riunendosi attorno a Gesù Eucarestia. Non ci poteva essere conclusione diversa. Partiamo dall’Eucarestia e troviamo la nostra meta nell’Eucarestia, in questo grande convito al quale il signore ci chiama a partecipare. Allora ecco il mio appello. Mi rivolgo a tutti gli uomini di buona volontà, credenti e non, di non rassegnarsi di fronte al male. Il nostro futuro sarà caratterizzato semplicemente da ciò che riusciamo a costruire nel nostro cammino quotidiano. Non rassegnatevi all’egoismo, alla violenza e alla chiusura…ma sappiate sviluppare le dimensioni più belle che sono presenti nel cuore di ciascuno … Apritevi all’accoglienza e all’impegno concreto perché l’umanità sia realmente costituita dalla grande famiglia dei figli di Dio.
Con l’apporto di numerosi testimonianze si rifletterà sull’accoglienza, la nonviolenza, l’educazione alla legalità, la costruzione del futuro comune. Il corrispettivo del digiuno, che i partecipanti sono tradizionalmente invitati ad osservare, sarà devoluto a un progetto di solidarietà curato dalla Diocesi di Ragusa