In quest’ultima puntata di “Verso gli Altari” parleremo di Enrico Medi, fisico e politico, figlio spirituale di Padre Pio. L’incontro con il Frate Stigmatizzato, cambiò la sua vita per sempre. Il primo incontro fulminante fu seguito da altri, sempre densi di significato e di luce, fili che intrecciarono una relazione così straordinaria da non fermarsi alla morte del Frate. Spesso il Professore si tratteneva alcuni giorni a S. Giovanni Rotondo, per vivere la quotidianità di Padre Pio, stargli vicino e godere il più possibile del suo consiglio e del suo paterno affetto. Il prof. Medi, inoltre, non perdeva occasione per mettere in risalto l’umiltà, la serenità, e le tante virtù del Santo, condividendo le sue impressioni con chiunque incontrasse. A Padre Pio parlava della sua famiglia, della moglie e delle figlie e il Padre mandava la Sua santa Benedizione anche a loro. Come uno qualsiasi dei pellegrini, alle 4.30 aspettava dietro il portone della Chiesa, alle 5 entrava e si sistemava nel coro per servire la messa.
Il desiderio di compiacere il Padre andava ancora oltre, sognava infatti anche un altro dono, quello di un centro di ricerche scientifiche nel campo medico-biologico che fosse da esempio per il mondo intero. Centro, al quale affiancarne un altro riservato esclusivamente alla formazione per laici che desideravano, in qualsiasi campo, mettersi al servizio della Chiesa. Quest’ultimo sogno però, nonostante fosse stato fortemente voluto dallo stesso Padre, non passò mai alla pratica. Il Professor Medi, fu partecipe, fino alla fine delle gioie e dei dolori del Frate Santo. Fu infatti uno degli ultimi a vederlo vivo e a ricevere l’ultima benedizione. Per raccontarci di questa straordinaria esperienza avremo con noi sua figlia Maria Stella Medi.
Altro protagonista della puntata, 250 anni dalla sua morte, che ricorrerà il prossimo 16 giugno, sarà fr. Andrea da Burgio, missionario cappuccino secondo il modello di san Francesco. Nicolò Sciortino, il futuro fra Andrea, nacque a Burgio, in provincia di Agrigento, ai primi di settembre del 1705. La sua giovinezza trascorse tra i campi e la cura del gregge, nella masseria di famiglia, e rimasto orfano di entrambi i genitori poco più che ventenne, si assunse il ruolo di tutore dei fratelli e delle sorelle, tra ingratitudini e guai. Dopo diverse difficoltà nell’avviarsi alla tanto agognata vita religiosa, divenuto frate per quasi un decennio peregrinò in alcuni conventi della provincia, facendosi notare ovunque per fede, bontà e mansuetudine. Nel 1745 fra Andrea chiese di potersi recare in Congo, in una missione che per le enormi difficoltà di ogni genere incontrate dai frati che vi si avvicendarono, venne designata come il cimitero dei cappuccini.
A Luanda, fra Andrea incarnava il modello di missionario voluto da san Francesco, cioè quello del fratello tra i fratelli, facendosi tutto a tutti e continuando il suo stile di vita austero, noncurante delle fatiche e del clima. Nel 1763 fra Andrea venne richiamato in provincia ma prima il cappuccino doveva fermarsi alla corte di Lisbona su richiesta del re del Portogallo. Rientrato a Palermo, ai confratelli che gli chiedevano cosa facesse alla corte di Lisbona, fra Andrea rispondeva tra il serio e il faceto: “facevo da pulcinella”. Gli ultimi anni di vita di fra Andrea trascorsero nella contemplazione, penitenza e generosità verso i poveri, accreditando e accrescendo quella fama di santità che il cappuccino di Burgio aveva già prima di partire per l’Africa. Sorella morte visitò fra Andrea da Burgio il 16 giugno 1772, in quella stessa cella del convento-infermeria di Palermo dove aveva finito la sua giornata terrena, un secolo prima, fra Bernardo da Corleone, oggi santo. Molto presto dal sepolcro del missionario cappuccino cominciarono a fiorire grazie e miracoli, rinsaldando quel vincolo di affettuosa vicinanza mai interrotto, soprattutto con i suoi concittadini di Burgio, che oggi ne reclamano a gran voce la beatificazione. Nostro ospite dalla Sicilia sarà fr. Michele Barone.
In conclusione, con fr. Ezio Varvara faremo una sintesi delle figure più significative trattate in questa rubrica televisiva.