03 maggio
Filippo nasce a Betsaida la stessa città degli apostoli Pietro e Andrea. Consultava spesso le Sacre Scritture per conoscere quando si sarebbe avverata la promessa della venuta del Messia. Discepolo di Giovanni Battista, fu tra i primi a seguire Gesù. L’Evangelista Giovanni lo presenta, per la prima volta, prima della moltiplicazione dei pani quando chiede «Dove troveremo sufficiente pane per sfamare tanta moltitudine?». Nell’ultima cena, Filippo dice a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”, e Gesù: “Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo?” e continua: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”. Filippo predicò il Vangelo nella Scizia, dove fondò una comunità cristiana, poi passò in Frigia, dove alla conversione di molti seguì l’odio degli idolatri, i quali lo maltrattarono e lo crocifissero. Filippo aveva allora ottantaquattro anni di età.

Giacomo era figlio di Alfeo e di Maria e cugino di Gesù. Veniva chiamato il Minore per distinguerlo da Giacomo, figlio di Zebedeo, detto il Maggiore, e da secoli è venerato come Santiago di Compostela. Da Luca sappiamo che Gesù scelse tra i suoi seguaci dodici uomini “ai quali diede il nome di apostoli” e tra essi vi fu Giacomo di Alfeo, il Minore. Lo chiamavano “Giusto” per l’integrità severa della sua vita. Dopo il martirio di Giacomo il Maggiore, nell’anno 42, e la partenza di Pietro, Giacomo divenne il capo della comunità cristiana di Gerusalemme e dopo il concilio di Gerusalemme Giacomo invitò a non importunare i convertiti con troppe regole. È autore della prima delle “Lettere Cattoliche” del Nuovo Testamento. Secondo lo storico Eusebio di Cesarea, Giacomo venne ucciso nell’anno 63 durante una sollevazione popolare istigata dal sommo sacerdote Hanan, che per quel delitto sarà poi destituito.
L’apostolo Filippo e Giacomo il minore vengono ricordati lo stesso giorno poiché le loro reliquie furono deposte insieme nella chiesa dei Dodici Apostoli a Roma.