08 aprile
Agabo visse a Gerusalemme nel I secolo ed è uno dei personaggi citati, da san Luca negli Atti degli Apostoli, per la prima volta nel capitolo 11 e collocato nella categoria di “profeti” giudeo-cristiani, tra i più fervidi testimoni di Cristo, dotati di carismi che permetteva loro di scrutare i cuori e prevedere eventi futuri. Luca, nel capitolo 11 scriveva: «Alzatosi in piedi, egli annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l’impero di Claudio» (11,28). Infatti prima in Grecia, poi a Roma e nel resto del bacino mediterraneo, l’impero romano soffrì un periodo simile.

Col suo annunzio la più ricca comunità cristiana di Antiochia si autotassò per sostenere i fratelli più poveri della Giudea. Agabo riapparirà a Cesarea: «Agabo, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: Questo dice lo Spirito Santo: l’uomo a cui appartiene questa cintura sarà legato così dai Giudei a Gerusalemme e verrà consegnato quindi nelle mani dei pagani. All’udire questo, noi e quelli del luogo pregammo Paolo di non andare più a Gerusalemme. Ma Paolo replicò: Perché fate così, continuando a piangere e a spezzarmi il cuore? Io sono pronto non soltanto a essere legato, ma a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù»(At 21,11-13).