27 aprile
Zita nasce nel 1218 a Monsagrati, Lucca, da una famiglia molto umile e povera. A 12 anni prestò servizio come domestica presso la nobile casa dei Fatinelli, a Lucca. Attenta e doverosa nel suo lavoro, sopportava angherie, gelosie da parte di altri domestici e spesso i suoi padroni la trattavano come una serva. Una leggenda narra come un’altra domestica dei Fatinelli, invidiosa, insinuava nella mente del capo famiglia il sospetto che ella rubasse in casa per donare ai poveri.

Un giorno il padrone, incontrando Zita con il grembiule carico, le avrebbe chiesto cosa portasse; nonostante questo fosse pieno di pane, Zita rispose che portava solo fiori e fronde, che, infatti, caddero sciogliendo il grembiule. Morì il 27 aprile del 1278. La sua fama si diffuse in breve tempo, tanto da essere citata, poco dopo la sua morte, da Dante Alighieri nella Divina Commedia anche se non era ancora stata canonizzata dalla Chiesa. che i cittadini di Lucca chiesero che venisse sepolta nella Basilica di San Frediano dov’è tuttora custodita. Il suo culto fu approvato nel 1696 da Papa Innocenzo XII. Pio XII nel 1955 dichiarò “la vergine Santa Zita Patrona presso Dio delle domestiche e di tutte le donne addette alla cura della casa”. La santa è titolare della congregazione femminile delle Suore Oblate dello Spirito Santo, detta anche Istituto di Santa Zita.