23 marzo
Turibio nasce nel 1538 a Maiorca da una nobile famiglia. Studiò Diritto all’Università di Coimbra e Salamanca. Venne nominato Arcivescovo di Lima da papa Gregorio XIII. Su richiesta di questi Gregorio XIII, nel 1580, lo inviò a Lima, in Perù. Aveva 42 anni. Giunse nella sua Arcidiocesi nel maggio del 1581. Subito dovette affrontare la decadenza dei costumi degli spagnoli colonizzatori promuovendo la riforma del clero, moralizzando i costumi del popolo e ponendo un freno agli abusi. Faceva spesso visite pastorali nella sua arcidiocesi viaggiando per migliaia di chilometri. Entrava nelle capanne, cercava gli indigeni fuggitivi e sorridendoli paternamente li conquistava a Cristo.

Nei suoi 25 anni di episcopato organizzò la Chiesa peruviana in otto diocesi e indisse dieci sinodi diocesani e tre provinciali. Convertì migliaia di indigeni e cresimò tre santi: San Martino di Porres, San Francesco Solano e Santa Rosa di Lima.
Nel 1591 a Lima fondò il primo seminario del continente americano. Fu difensore degli indios e rimproverava i sacerdoti favorevoli ai conquistadores. Si spense in una cappellina al nord di Lima il giovedì santo del 23 marzo del 1606 e prima di morire recitò il Salmo 122: “Quale gioia, quando mi dissero: andremo alla casa del Signore!”. Papa
Benedetto XIII lo canonizzò nel 1726 e Giovanni Paolo II, nel 1983, lo proclamò Patrono dell’Episcopato Latino- Americano.