10 aprile
Terenzio e compagni, di origine orientale, furono martirizzati a Cartagine per le persecuzioni dell’imperatore Decio, nel III sec., che aveva emanato emanato un decreto di persecuzione e condanna al supplizio contro tutti coloro che non avessero rinnegato il Cristianesimo.

Terenzio e compagni, anche se subirono varie torture e supplizi, non abbandonarono la loro fede. Fu Terenzio a rispondere per tutti e il prefetto d’Africa, Fortunaziano, lo condannò alla decapitazione. Alla fine del IV secolo, sotto l’imperatore bizantino Teodosio il Grande, i loro corpi furono traslati a Costantinopoli.