09 marzo
Domenico nasce a Riva di Chieri, in Torino, il 2 aprile del 1842. I genitori originari di Murialdo di Castelnuovo d’Asti, vi ritornano per guadagnarsi da vivere. Sin da piccolo Domenico mostra una forte sensibilità alla preghiera e ogni volta che il padre tornava alla sera stanco del lavoro gli diceva: «Sei stanco papà? Io sono buono a poco, ma prego il buon Dio per te». La mamma lo portava a messa tutte le domeniche e il comportamento lo distingueva dagli altri bimbi. Ricevuta la Comunione i suoi propositi divennero: «Mi confesserò e comunicherò sovente, voglio santificare le feste, i miei amici saranno Gesù e Maria, la morte ma non i peccati».

Non aveva paura di andare a scuola percorrendo a piedi 15 chilometri di strade insicure perché sapeva di essere accompagnato dal suo Angelo Custode e quando un giorno venne incolpato a scuola per una colpa non commessa lui, pensando al Cristo castigato ingiustamente, non si discolpò. Il suo maestro, don Cugliero, lo presentò all’amico don Bosco e il padre Carlo lo accompagnò nella casa dei Becchi, dove Don Bosco andò con i suoi ragazzi. Dopo una predica di don Bosco nella quale disse che la volontà di Dio è quella di diventare santi attraverso il servizio gioioso, Domenico si adoperò per compiere i lavori che la vita gli offriva, per conquistare molti compagni al Signore facendo apostolato, intervenne nelle rise per sedare gli animi, s’inginocchiò nel fango quando vide passare Gesù Sacramentato, riprese con dolcezza persone che bestemmiavano. Insegnò il catechismo cambiando interiormente coloro che lo ascoltavano.
All’Oratorio di Don Bosco, voleva essere simile a Gesù Crocifisso e tra le lenzuola nascose alcuni sassolini per fare penitenza per la conversione dei ragazzi lontani da Dio. Dopo che Pio IX proclamò l’8 dicembre del 1854 il dogma dell’Immacolata Concezione, Domenico unì i suoi compagni più stretti e fondò la Compagnia dell’Immacolata e poco più tardi morì, lasciando un valido esempio ai giovani cristiani. Alla sera del 9 marzo del 1857, morì. Pio XI lo definì “Piccolo, anzi grande gigante dello spirito”. Dichiarato eroe delle virtù cristiane venne canonizzato da papa Pio XII il 12 giugno 1954 davanti a moltissimi giovani. Il Pontefice si inginocchiò davanti a quel ragazzo, per rendergli venerazione e invocarne l’intercessione per tutta la Chiesa.