Un segno di “speranza” per il Mezzogiorno. Così mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, definisce il Progetto Policoro. Nell’appuntamento di “Un cuore che vede” Mons. Casile ha tracciato un bilancio dei primi 14 anni di attività della rete promossa da don Mario Operti, che ha permesso la nascita di 400 imprese meridionali “Un sogno realizzato. Ricordiamo infatti che l’idea iniziale, il sogno appunto, fu di don Mario Operti, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale del lavoro, purtroppo prematuramente scomparso. – sottolinea Mons. Casile – Subito dopo il III Convegno Ecclesiale Nazionale di Palermo, l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, il Servizio Nazionale di pastorale giovanile e la Caritas Italiana si incontrano a Policoro (MT) il 14 dicembre del 1995 con i rappresentanti diocesani di Calabria, Basilicata e Puglia per riflettere sulla disoccupazione giovanile. Oggi quel sogno è diventato un’idea che si organizza, diviene impresa e fa germogliare la speranza, come i numeri stanno lì a dimostrare. A dar ragione della speranza che questi giovani incarnano – conclude Mons. Casile – non è soltanto la presenza così numerosa, segno che avevano ragione i nostri vescovi quando, nel 1989, scrissero che lo sviluppo del Sud passa attraverso la valorizzazione dei giovani e delle donne, ma anche il fatto che sia loro chiesto di promuovere una cooperativa, impegnandosi cioè in un gesto concreto, che coinvolge altri giovani.”
Per info: www.progettopolicoro.it
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