Roma, zona Casalotti, periferia nord ovest della città, una periferia come tante, da dove spesso per accedere ad alcuni servizi si deve emigrare al centro della città. È qui che sorge la casa famiglia Borgo Amigò, una struttura nata nel 1995, per iniziativa di padre Gaetano Greco, da oltre 30 anni cappellano del carcere minorile di Roma "Casal del Marmo". Borgo Amigò è una casa, un borgo, dove vivono giovani sottoposti al procedimento giudiziario della sospensione della pena e della cosiddetta "messa alla prova”, o giovani provenienti dai centri di prima accoglienza. All’ingresso della casa famiglia, un cancelletto rosso rappresenta un po’ il simbolo di Borgo Amigò, non è un cancello che sbarra l’uscita o l’entrata, ai lati, infatti, tutto è aperto, ma i ragazzi, ci spiega padre Gaetano, hanno imparato negli anni a passare comunque da quel cancello, perché il padre amigoniano, originario di San Giovanni Rotondo, cerca di offrigli una nuova possibilità, un riscatto che parta proprio dal rispetto delle regole, anche quelle non scritte. Padre Gaetano ci ha raccontato che significa essere cappellano di un carcere minorile, con parole piene di gioia, quando ci ha raccontato dei tanti ragazzi che una volta fuori sono riusciti a ricostruirsi una vita, ma anche con parole piene di tristezza e commozione quando ha ripensato a chi non ce l’ha fatta. «Borgo Amigò vuole essere il segno della speranza» ci dice padre Gaetano, lui che sa bene quanto grande può essere il rischio di perdere la speranza nei ragazzi che si trovano a dover fare i conti con errori e sbagli e a vivere l’esperienza del carcere. Per questo Borgo Amigò rappresenta «uno spazio dove chi ha sbagliato, ha l’opportunità di ripartire – ci ha spiegato – confrontandosi con la normalità e la quotidianità della vita. «Credo che bisogna partire dalla debolezza degli uomini per poter fare cose grandi» ci dice padre Gaetano, e lui una cosa grande sicuramente l’ha fatta: ridare a tanti giovani la fiducia nella vita, dimostrare che si può sbagliare ma si può anche riprendere il cammino.
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