Il papa rompe il protocollo, cammina tra i pellegrini, prega nella cappella delle stimmate e poi ripercorre la vita del giovane Padre Pio a Pietrelcina
Pietrecina ha vissuto una giornata storica. Non solo un evento, ma un momento di grazia. La campana della cappella San Francesco dalle 7.30 suona a festa. Si attende il primo pontefice in questa campagna di piana romana che ha visto la presenza del piccolo Francesco Forgione e poi del giovane frate sacerdote Pio.
Papa Francesco giunge nella terra natale di Padre Pio qualche minuto prima delle 8. I fedeli aspettano già dalla notte precedente. Una notte di preghiera. L’elicottero, atterrà nel parcheggio posto accanto all’aula liturgica di Piana Romana intitolata a San Pio. Qui lo accoglie l’arcivescovo di Benevento, S. Ecc. Mons Felice Accrocca e il sindaco di Pietrelcina, Domenco Masone.
Zio Alberto indica al Papa la Cappella delle Stimmate
Il Papa rompe subito il protocollo, vuole salutare i pellegrini presenti. Tra questi Alberto Orlando, per tutti i “pucinari” zio Alberto, 98 anni. Lui ha conosciuto Padre Pio ed abita accanto alla masseria Forgione. Zio Alberto, accompagnato dalla moglie Pasqualina (73 anni di matrimonio), come fa con tutti i pellegrini anche al Papa indica la cappella delle stimmate e l’aria salubre che si respira a Piana Romana. Ed il papa subito replica: “continua a mangiare sano”.
In preghiera nella cappella delle Stimmate
Dinanzi all’ingresso della cappella lo attende il guardiano della fraternità fr. Fortunato Grottola che insieme all’arcivescovo percorrono il viale alberato che porta nella cappella dell’Olmo, all’ombra del quale Padre Pio il 7 settembre 1910 ricevette i segni del Signore. L’arcivescovo e il padre guardiano gli spiegano quello che è accaduto in questo luogo 118 anni fa. Il papa entra. E’ una sosta privata la sua in una cappella semplice: l’olmo, la statua di San Pio inginocchiato dinanzi al crocifisso. In alto una scritta “sono stato crocifisso con Cristo” e la scritta “Pax et Bonum” il saluto dei francescani. Sullo sfondo una vetrata istoriata che racconta quello che è accaduto in questo luogo: il giovane Pio inginocchaito dinanzi alla Madonna e a Gesù protagonisti degli incontri con il frate cappuccino. Raccoglimento e silenzio per una sosta privata, le telecamere restano fuori. Papa Francesco si trattiene in preghiera per qualche minuto e medita in questa porzione di terra segnata dalla presenza di Gesù.
Papa Francesco e la gioia dei fedeli
Dopo la preghiera, l’abbraccio con i fedeli in festa. Papa Francesco mentre si reca sul palco saluta i pellegrini, distribuisce sorrisi e carezze ai bambini. Saluta i malati, abbraccia i giovani. Un migrante gli offre torrone e zeppole. Un pellegrino una pizza. Sul palco un fotomontaggio che ritrae Pietrelcina con un giovane fr. Pio. Vi è anche la Madonna della Libera portata in processione dai pietrelcinesi ieri. Padre Pio la chiamava “la Madonnella nostra“.
Il saluto alla Madonna della Libera e la benedizione della prima pietra
Papa Francesco sale sul palco prega dinanzi alla Madonna. I fedeli restano in silenzio e pregano col Papa dinanzi all’effige a cui era devotissimo Padre Pio. Poi le dona una corona del Rosario e la bacia sulla mano. Poi benedice la prima pietra del centro di spiritualità.
San Pio è un figlio di questa terra
Sul palco allestito dinanzi all’aula liturgica Mons. Accrocca prende la parola e saluta il pontefice: “San Pio è un figlio di questa terra e ne ha respirato a pieni polmoni la cultura contadina, una cultura che va all’essenziale, basata su i fatti concreti, più che sulle parole. A lei successore di Pietro chiediamo di essere confermati nella fede e domandiamo di essere spronoati nella sequela di Cristo”. L’arcivescovo ricorda al Papa i problemi che questa terra soffre: “la debolezza delle infrastrutture a dispetto delle sue grandi potenzialità e i giovani sono costretti di trovare lavoro altrove”.
I fedeli attendono il messaggio di Francesco:
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Amava la Chiesa con tutti i suoi problemi
Il Papa, nel suo discorso, dopo aver salutato i presenti con il suo tradizionale “buongiorno“, parla di Padre Pio: “cominciò a sperimentare la maternità della Chiesa, della quale fu sempre figlio devoto. Amava la Chiesa, amava la Chiesa con tutti i suoi problemi, con tutti i suoi guai, con tutti i nostri peccati. Perché tutti noi siamo peccatori, ci vergogniamo, ma lo Spirito di Dio ci ha convocato in questa Chiesa che è santa. E lui amava la Chiesa santa e i figli peccatori, tutti. Questo era san Pio“.
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Padre Pio non rinnegò mai il suo paese
Anche a Pietrelcina il Papa, come di consueto, va oltre il testo scritto e parla a braccio del periodo in cui il giovane cappuccino si trovava a Pietrelcina per motivi di salute spiegando che era qui “per respirare un po’ di aria più sana, in quel tempo non c’erano gli antibiotici e le malattie si curavano tornando al paesino natale, dalla mamma, a mangiare le cose che fanno bene, respirare bene l’aria e a pregare. Così fece lui, come un uomo qualsiasi, come un contadino. Questa era la sua nobiltà. Mai rinnegò il suo paese, mai rinnegò le sue origini, mai rinnegò la sua famiglia”.
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Padre Pio, un frate tentato dal demonio
Papa Francesco ricorda a tutti che quel periodo non fu facile per il giovane frate: “era fortemente tormentato nell’intimo e temeva di cadere nel peccato, sentendosi assalito dal demonio. In quei terribili momenti padre Pio traeva “linfa vitale dalla preghiera continua e dalla fiducia” che riponeva nel Signore. “I brutti fantasmi” sparivano quando si abbandonava “nelle braccia di Gesù”. “Qui c’è tutta la teologia! – dice il Papa – Tu hai un problema, tu sei triste, sei ammalato: abbandonati nelle braccia di Gesù. E questo ha fatto lui. Amava Gesù e si fidava di Lui.
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Qui, ricevette dall’alto doni mistici
“Padre Pio si immerse quindi nella preghiera per aderire sempre meglio ai disegni divini”. Il Papa, ribadisce che “attraverso la celebrazione della Santa Messa, che costituiva il cuore di ogni sua giornata e la pienezza della sua spiritualità, raggiunse un elevato livello di unione con il Signore”. In questo periodo, “ricevette dall’alto speciali doni mistici”, che precedettero il manifestarsi nelle sue carni dei segni della passione di Cristo.
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San Pio tra le figure più belle e luminose del vostro popolo
La seconda parte del suo discorso il Papa è un invito, un auspicio che Francesco rivolge direttamente ai pietrelcinesi e a tutti coloro che appartengono alla diocesi di Benevento. Ricorda che san Pio è “tra le figure più belle e luminose del vostro popolo“. Un umile frate cappuccino che “ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli, sulle cui sofferenze riversava come balsamo la carità di Cristo”.
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Strumenti dell’amore di Dio verso i più deboli
Di qui l’invito ad imitare il suo esempio e le sue virtù per diventare “strumenti dell’amore di Dio, dell’amore di Gesù verso i più deboli”. Solo così, tenendo conto della sua “incondizionata fedeltà alla Chiesa – dice il Papa – darete testimonianza di comunione, perché solo la comunione – cioè l’essere sempre uniti, in pace fra noi, la comunione fra noi – edifica e costruisce. Un paese che litiga tutti i giorni non cresce, non si costruisce; spaventa la gente. È un paese malato e triste. Invece un paese dove si cerca la pace, dove tutti si vogliono bene – più o meno, ma si vogliono bene –, non ci si augura del male, questo paese, benché piccolo, cresce, cresce, cresce, si allarga e diventa forte. Per favore non spendete tempo, forze, a litigare fra voi.
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La migrazione dei giovani è un problema
Il Papa coglie le parole di invito dell’arcivescovo per auspicare “che questo territorio possa trarre nuova linfa dagli insegnamenti di vita di padre Pio in un momento non facile come quello presente, mentre la popolazione decresce progressivamente e invecchia perché molti giovani sono costretti a recarsi altrove per cercare lavoro”. E ricorda che la migrazione interna dei giovani è un problema”.
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I vecchi sono un tesoro. Un nobel agli anziani memoria dell’umanità
L’ultimo passaggio del suo discorso è dedicato agli anziani che sono la memoria dell’umanità: “per favore – chiede – non emarginate i vecchi. La popolazione invecchia, ma è un tesoro, i vecchi sono un tesoro!. Non bisogna emarginare i vecchi, no. I vecchi sono la saggezza. E che i vecchi imparino a parlare con i giovani e i giovani imparino a parlare con i vecchi”. Svela a tutti l’incontro a sorpresa con zio Alberto quando è giunto a Piana Romana: “quando sono arrivato mi è piaciuto tanto salutare uno di 99 anni e una “ragazzina” di 97. Bellissimo! Questi sono la vostra saggezza! Parlate con loro. Che siano protagonisti della crescita di questo paese. Mi piacerebbe che una volta si desse il premio Nobel agli anziani che danno memoria all’umanità.
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Custodite come un tesoro la testimonianza cristiana e sacerdotale di San Pio
Al termine il Papa ha incoraggiato tutti a custodire come un tesoro prezioso la “testimonianza cristiana e sacerdotale di san Pio da Pietrelcina”. Essa – dice il Papa – sia per ciascuno di voi uno stimolo a vivere in pienezza la vostra esistenza, nello stile delle Beatitudini e con le opere di misericordia. La Vergine Maria, che voi venerate con il titolo di Madonna della Libera, vi aiuti a camminare con gioia sulla via della santità. E per favore, pregate per me, perché ho bisogno”.
La preghiera con la Madonnella
Dopo il discorso Papa Francesco invita tutti a recitare con lui una “Ave Maria”.
Lì c’è stato Gesù
Papa Francesco trascorre con i pietrelcinesi un’ora nel luogo tanto caro a Padre Pio. Il luogo dove tutto ebbe inizio. Ecco perché il Papa ha voluto cominciare da qui la sua visita pastorale nei luoghi di Padre Pio. Padre Pio amava Pietrelcina. Era proprio lui che un giorno confidò: “A Pietrelcina c’è stato Gesù ed è iniziato tutto lì”.
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