«Oggi c’è tanto bisogno di coniugi che sappiano testimoniare che la crisi non è una maledizione ma costituisce un’opportunità». Parole di sostegno quelle che Papa Francesco ha rivolto ai partecipanti all’udienza di sabato scorso, riservata ai membri dell’associazione Retrouvaille.

Nato in Canada negli anni ’70, il movimento Retrouvaille – che significa ritrovarsi – rappresenta un segno di speranza per le coppie in difficoltà, sposate o conviventi, che vivono un momento di crisi nella relazione, con il desiderio di ricostruire il loro matrimonio.
«Tre le parole su cui si è soffermato il Pontefice nel suo messaggio: crisi, ferite e accompagnare – ha detto don Marco Gallo, tra i coordinatori di Retrouvaille per l’Italia Nord-Ovest e ospite a Padre Pio tv – Il passaggio fondamentale della riflessione del Santo Padre è stato proprio sulla crisi, che non è una maledizione, ma rappresenta un’occasione, in cui lasciarsi aiutare, desiderando di uscirne migliori».

«Non si può uscire uguali: o usciamo migliori o peggiori. Questo è importante. E dalla crisi difficilmente si può uscire da soli, dobbiamo uscire sempre tutti in crisi. Questo mi piace. Non avere paura della crisi, avere paura del conflitto!» ha detto Papa Francesco alle oltre 600 persone presenti nell’Aula Paolo VI, tra cui molte coppie provenienti da diversi paesi europei – Ferite è una parola-chiave per voi, fa parte del vocabolario quotidiano di Retrouvaille. Fa parte della vostra storia: infatti, voi siete coppie ferite che siete passate attraverso la crisi e siete guarite; e proprio per questo siete in grado di aiutare altre coppie ferite. Non siete andati fuori, non vi siete allontanati nella crisi, avete preso in mano la crisi e cercato la soluzione. Questo è il vostro dono, l’esperienza che avete vissuto e mettete al servizio degli altri. Vi ringrazio tanto per questo» ha aggiunto il Pontefice.
Prima dell’arrivo di Papa Francesco, c’è stato un momento dedicato ad alcune testimonianze a cui si sono aggiunte le parole di Fra Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio per la Famiglia della Cei, che ha ricordato come accompagnare le famiglie ferite rappresenta una risorsa preziosa, «perché dalle ferite nascono il più delle volte delle feritoie».
Salutando il Pontefice al suo arrivo, monsignor Fabio Dan Cin, arcivescovo di Loreto, ha sottolineato la caratteristica del cammino in Retrouvaille: «Il desiderio di rimanere insieme è più importante del torto subìto. La forza del perdono è la componente di ogni autentica relazione».