In questa domenica, ultimo giorno dell’Ottava di Pasqua, Papa Francesco, dalla finestra del suo studio che affaccia su Piazza San Pietro, ha parlato del del dialogo tra Gesù Risorto e Tommaso.
Tommaso ha detto il Papa: “rappresenta tutti noi, che non eravamo presenti nel cenacolo quando il Signore è apparso e non abbiamo avuto altri segni fisici o apparizioni da parte di Lui. Non dobbiamo vergognarci di questo”.

Il Papa ha poi ricordato: “ho paura quando vedo qualche cristiano, qualche associazione di cristiani che si credono i perfetti. Il Signore non cerca cristiani perfetti; il Signore non cerca cristiani che non dubitano mai e ostentano sempre una fede sicura. Quando un cristiano è così, c’è qualcosa che non va”.
Poi ha esortato: “Cari fratelli e sorelle, è meglio una fede imperfetta ma umile, che sempre ritorna a Gesù, di una fede forte ma presuntuosa, che rende orgogliosi e arroganti. Guai a questi, guai!”
Dopo la preghiera del Regina Coeli Papa Francesco dopo aver fatto gli auguri più cari per la Pasqua che oggi celebrano le Chiese orientali, cattoliche e ortodosse, è tornato a parlare di Pace.

“Proprio oggi ricorrono due mesi dall’inizio di questa guerra: anziché fermarsi, la guerra si è inasprita. È triste che in questi giorni, che sono i più santi e solenni per tutti i cristiani, si senta più il fragore mortale delle armi anziché il suono delle campane che annunciano la risurrezione; ed è triste che le armi stiano sempre più prendendo il posto della parola. Rinnovo l’appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace. Si arresti l’attacco, per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata; I leader politici, per favore, ascoltino la voce della gente, che vuole la pace, non una escalation del conflitto.”.