La forza non è la risposta: si percorra la via del dialogo, perché in Ucraina possano prevalere “la pace, la stabilità e la giustizia”, che derivano dal rispetto reciproco e dalla cooperazione. Così il patriarca ecumenico Bartolomeo, che ha invitato tutti i capi religiosi, politici e gli uomini di buona volontà ad attivarsi per evitare l’uso delle armi, che provoca solo gravi azioni di “guerra e violenza, dolore e morte”. Una guerra in Europa è una follia che potrebbe trasformarsi in una terza guerra mondiale, ha aggiunto.

Quello della Chiesa deve essere “un chiaro messaggio di riconciliazione, fratellanza e solidarietà“. Pertanto “invitiamo tutte le parti coinvolte a seguire questo percorso di dialogo e rispetto del diritto internazionale”, per porre fine al conflitto e consentire a tutti gli ucraini di vivere in armonia.
In Italia, tra le iniziative di preghiera per la pace, di rilievo l’Adorazione eucaristica perpetua, nella chiesa di Santa Caterina da Siena a Roma, per iniziativa dell’Ordinario militare mons. Santo Marcianò. “Ogni cappellano trovi lo spazio perché anche nella propria realtà pastorale si preghi per la pace in Ucraina”, è l’ulteriore invito dell’arcivescovo.
