Pescara, 25 giugno 2024 – La città di Pescara è sconvolta dall’omicidio di Thomas Luciani, un giovane di soli 16 anni, avvenuto nel cuore della città per mano di altri due minori. Questo tragico evento ci colpisce profondamente, mettendo in luce il disagio dei giovani e la violenza inaudita che serpeggia nelle nostre comunità.
La Comunità di Sant’Egidio ha espresso un chiaro messaggio: “Non si può morire così a 16 anni”. Questo evento non può passare inosservato e impunito. È un richiamo a tutti noi affinché riflettiamo su come abbiamo fallito nel proteggere e guidare i nostri giovani. Non si può restare indifferenti. È necessario fermarsi, esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia di Thomas e riflettere su come ricostruire un ambiente che favorisca la crescita umana, soprattutto per chi si trova in difficoltà.
Per dare una voce a questo dolore e per chiedere un cambiamento, la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato una veglia di preghiera aperta a tutta la città. L’appuntamento è per domani, mercoledì 26 giugno, alle 19.30, all’entrata del parco Baden Powell, vicino al luogo in cui Thomas ha perso tragicamente la vita. Durante la veglia, la comunità si unirà in preghiera e alla fine verranno deposti alcuni fiori in memoria di Thomas.
I dettagli emersi gettano una luce ancora più sinistra su questo già terribile delitto. La vittima ed i suoi aguzzini erano coetanei: sono state sferrate quindici coltellate da uno, dieci dall’altro sul corpo del giovane Thomas. Sputi sulla vittima agonizzante a terra e perfino una sigaretta spenta sul volto. Poi, i giovani hanno deciso di andare a passare il resto della giornata al mare, come se nulla di quanto avevano fatto fosse accaduto, con tanto di macabre battute su come il ragazzino era stato ridotto, disfacendosi del coltello che avevano avvolto in un calzino sporco di sangue, lasciandolo dietro agli scogli. A meno di due giorni dall’omicidio del giovane di Rosciano ucciso domenica pomeriggio con 25 coltellate in un parco del centro di Pescara, emergono nuovi dettagli sul delitto, contenuti nel decreto di fermo, dove si sottolinea che i due quindicenni “in concorso tra loro”, uccidevano Christopher Thomas Luciani “con 25 coltellate”, “arrecando sevizie e operando con crudeltà, mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime”. “Ciò che emerge è l’assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, tale da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto”, si legge nel decreto.
I rantoli di Thomas agonizzante e i due quindicenni che gli intimavano il silenzio. È quanto raccontato dal testimone del terribile delitto, che poi ha dato l’allarme. “Ero allibito, volevo fermarli ma non sapevo come fare. Sembrava che non ci stessero più con la testa”, ha detto il giovane. Sembra si trattasse di una questione di rispetto. La vittima infatti ha perso la vita in modo così barbaro per 250 euro da consegnare ad uno dei due ragazzi. Lo si legge nei verbali degli interrogatori. Tutti nella zona conoscevano i due, figli di un avvocato e di un carabiniere.
La violenza che ha spezzato la vita di Thomas non deve essere dimenticata. La veglia rappresenta un momento di riflessione collettiva e di impegno per tutti noi. È un appello a non lasciare spazio all’indifferenza, che può cancellare i sentimenti di pietà e solidarietà. Dobbiamo impegnarci affinché episodi simili non si ripetano, lavorando insieme per creare un ambiente più sicuro e umano per i nostri giovani.
La partecipazione della cittadinanza alla veglia di preghiera sarà un segno di solidarietà e di impegno comune. Un’occasione per dimostrare che Pescara non resterà indifferente di fronte a questa tragedia e che insieme possiamo fare la differenza.