Venerdì 15 giugno, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, si celebra la Giornata mondiale per la santificazione del clero. Un appuntamento voluto da Giovanni Paolo II nel 1995.Il tema proposto “Il sacerdote, nutrito della Parola di Dio, è testimone universale della carità di Cristo”, è stato comunicato dalla Congregazione vaticana per il Clero, il cui Prefetto è il Cardinale Claudio Hummes e si pone in sintonia con il recente Magistero di Benedetto XVI.Ma qual è il senso di questa Giornata? Ai microfoni di Radio Padre Pio ne abbiamo parlato con padre Antonio Rungi, superiore provinciale emerito dei passionisti della Provincia dell’Addolorata, teologo morale e docente di filosofia e pedagogia nelle scuole statali, esperto di comunicazione sociale, e di cui vi proponiamo alcuni stralci.
Credo che ci sia uno stretto rapporto tra la solennità del Sacro Cuore di Gesù e la santificazione del clero. – Ha diciarato padre Antonio – Ogni nostra attività deve attingere dal Cuore di Cristo. Abbiamo come punto di riferimento spirituale,nel nostro itinerario di santità e santificazione personale, proprio il cuore amabilissimo del Signore. Giovanni Paolo II ha intuito perfettamente questo stretto rapporto e la testimoniato concretamente durante tutto il suo pontificato. Per realizzare quest’ideale di santità, ogni presbitero deve seguire l’esempio del divino Maestro, il Buon Pastore che dà la vita per le sue pecorelle. Ma dove accendere queste fiaccole di luce e di santità se non nel cuore di Cristo, fornace inesauribile di carità? Non è un caso, quindi, se la Giornata Mondiale di preghiera per la santificazione del Clero si celebra proprio oggi, solennità del Sacro Cuore di Gesù”.
La Giornata Mondiale per la Santificazione dei Sacerdoti ricorda che “…il sacerdote deve essere innanzitutto un uomo di Dio, che conosce Dio direttamente, che ha una profonda amicizia personale con Gesù, che condivide con gli altri gli stessi sentimenti di Cristo.”Quindi uomo di Dio = uomo della missione? Soprattutto in questi ultimi tempi penso che sia importante recuperare questa dimensione di vicinanza particolare che noi sacerdoti dobbiamo avere con il Signore. Di fronte a tanti scandali causati dai sacerdoti, di cui hanno parlato la stampa e la televisione negli ultimi giorni, questa giornata si pone come motivo di riflessione, ma anche di impegno personale per verificare la consistenza di un cammino, quello della santificazione, che dovrebbe essere portato avanti con zelo ed impegno serio da parte dei sacerdoti, sia diocesani che religiosi. Un sacerdote che non si alimenta quotidianamente della Parola di Dio, dell’Eucarestia, dei sacramenti….credo che difficilmente potrà essere un buon sacerdote. Il punto di partenza per ogni sacerdote deve essere sempre l’Eucarestia, la Parola di Dio, la preghiera…solo così si giunge alla missione, ossia ad un progetto di impegno di evangelizzazione che è tipico di ogni vocazione alla vita sacerdotale. Essere suoi ministri nella verità e nella gioia, infatti, esige che la relazione personale con Lui sia vissuta da noi intensamente anche dal punto di vista affettivo… Conoscere Lui, vivere quotidianamente d’intimità con Lui nutrita di confidenza, di preghiera e di unione eucaristica, rende possibile irradiare la luce e la pace di uomini riconciliati in Dio… capaci di testimoniare da sé una speranza significativa e piena, persone disponibili ad una comunione sempre nuova, nelle motivazioni e nelle forme di vita.
Ma quali sono questi ambiti della testimonianza sacerdotale della carità di Cristo? Penso che la Parrocchia sia un luogo privilegiato in cui noi sacerdoti possiamo realmente vivere la nostra consacrazione a contatto con il popolo di Dio. Poi ci sono altri ambiti come ad esempio la missione “ad gentes”…Credo,però,che oggi più che mai la missione da realizzare sia quella che sta intorno a noi, che fa parte del nostro quotidiano, quella che fa parte dei nostri piccoli o grandi centri in cui viviamo. La missione principale di ogni sacerdote è quella di essere attento al territorio in cui è inserito. Personalmente vedo in questa prospettiva, oggi,un impegno missionario del sacerdote. Al di là dell’aspetto giuridico della parrocchia, vedo fondamentalmente più a largo raggio una missione che debba coinvolgere tutto il territorio…quante povertà…quanti bisogni spirituali e morali ci circondano…ed è qui che si deve concretizzare la missionarietà del sacerdote… E’ necessario riscoprire che non si diventa santi senza una regola di vita, che non si compie la missione evangelizzatrice senza un impegno solenne davanti a Cristo e alla Chiesa, la quale conferma ed invia. La Giornata Mondiale di preghiera per la santificazione del Clero costituisce, per tutti, consacrati e non, un’occasione propizia per implorare dal Signore il dono di zelanti e santi ministri per la sua Chiesa.