“Tanti si sposano senza sapere quello che fanno: sembra un’assurdità, e invece ci sono molti più matrimoni nulli di quanto si pensi”.
Sono parole di un esperto in materia, monsignor Domenico Mogavero, direttore dell’ufficio giuridico della Conferenza Episcopale Italiana, intervistato da Maria Pia Picciafuoco sugli aspetti legati alla sfera del diritto canonico dell’istituzione matrimoniale, ancora in primo piano dopo le recenti esortazioni di Giovanni Paolo II a magistrati ed avvocati della Rota Romana.
“La Chiesa non impone niente a nessuno: la nostra linea è quella della proposizione, noi non invochiamo alcun intervento che faccia violenza all’ordinamento dello Stato” ha affermato tra l’altro Mogavero “certo sembra strano che con un diritto d’espressione riconosciuto a tutti, si contesti al magistero della Chiesa la proposta di alcuni valori che sono al servizio dell’uomo! Chi li vuole accogliere, li accolga”.
Quanto al senso ultimo delle leggi canoniche, tra le quali la disciplina del matrimonio, il direttore dell’ufficio competente Cei ha spiegato che “la norma è uno strumento, non un valore in sé: non è l’uomo per la legge, ma la legge per l’uomo. Si tratta di forme di mediazione del messaggio evangelico: la Chiesa proclama il meglio, il
“Non abbiate timore di rivolgervi ai nostri Tribunali” ha concluso monsignor Domenico Mogavero, dopo aver osservato che, purtroppo, non tutti giungono al matrimonio dopo aver fatto un cammino di discernimento vocazionale.
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