“Siamo pienamente d’accordo con il Santo Padre: la voglia di vincere la sfida dell’Auditel spinge le tv a proporre programmi dalla qualità discutibile e sempre più portatori di disvalori.
Siamo di fronte a una vera crisi dei produttori italiani, con palinsesti sempre più uguali in tutta Europa”. Così Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori di matrice cattolica Aiart.
Nel Messaggio per la XLII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali(4 maggio p.v.), che ha per tema I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio. Cercare la Verità per condividerla, Benedetto XVI fa notare come si avverta ormai da parte di molti la necessità di una disciplina dell’infoetica così come esiste la disciplina della bioetica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita. Altro punto cruciale del testo è il passaggio in cui il Papa ricorda che i media possono e devono essere anche strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale senza trasformarsi in sistemi volti a sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento, come accade per la collocazione di prodotti di consumo mediante una pubblicità ossessiva.
In proposito l’Aiart osserva: “E’ innegabile che oramai la pubblicità ha raggiunto livelli ossessivi, come ha anche messo in luce recentemente l’Ue, mancando di rispetto soprattutto alle fasce più deboli. La qualità sembra importare a pochi e si preferisce puntare sulla volgarità nella speranza, spesso sconfessata dai fatti, che la gente accetti acriticamente tutto quanto viene proposto”.