Dal 13 al 15 novembre la città di Ancona ospiterà il Meeting internazionale “L’Europa con l’Africa” promosso da Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Coordinamento nazionale degli Enti Locali per e con l’Africa, CIPSI e ChiAma l’Africa. Società civile e istituzioni locali dell’Africa e dell’Europa s’incontrano per guardare insieme al futuro e progettare nuove relazioni di giustizia, come ha confermato Guido Barbera, (nella foto) Presidente del CIPSI ( Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale), ai microfoni di Tele Radio Padre Pio e di cui vi proponiamo alcuni stralci dell’intervista.
Per tre giorni, europei e africani, rappresentanti della società civile, degli Enti Locali e delle Regioni, politici, economisti e intellettuali si incontreranno con un obiettivo chiaro e concreto: promuovere un dialogo autentico tra l’Europa e l’Africa.
Possiamo dire che il Meeting, per la prima volta, mette insieme due iniziative molto importanti a livello italiano. La prima iniziativa è un percorso avviato da CIPSI in collaborazione con ChiAma l’Africa, avviata dieci anni fa, che proprio ad Ancona ha iniziato ad incontrare un Africa che non è solo miseria o povertà, ma un Africa che rappresenta le radici della storia e della cultura dell’umanità intera. Un Africa “in piedi” diciamo noi, che ha molti valori da trasmettere e probabilmente molti valori che l’Occidente, l’Europa e l’Italia devono riscoprire. Dobbiamo riscoprire una civiltà dal volto umano, una società che sappia apprezzare nuovamente l’altro, la persona e non solo degli interessi. Il secondo momento è il percorso fatto dagli Enti Locali per la Pace e in particolare gli oltre cento locali che da un po’ di tempo stanno collaborando con paesi africani. Sono Municipi, Province che lavorano a progetti di solidarietà di cooperazione direttamente con Associazioni italiane in diversi paesi africani. Abbiamo voluto mettere insieme questi due momenti. Il 13 novembre si svolgerà la prima Assemblea nazionale degli Enti Locali che rifletteranno, insieme a rappresentanti africani, sulle possibili relazioni. A partire dalla serata di venerdì, si aprirà un’importante occasione di ascolto e di confronto con l’Africa con molti rappresentanti africani e in modo particolare con la testimonianza di donne e di giovani.
In questo contesto è previsto anche un Premio Nobel per la Pace 2010 per le donne africane? Come mai?
Esatto!Appoggiare questa Campagna significa voler assegnare un Nobel collettivo alle donne africane nel loro insieme, riconoscendone il loro protagonismo. La donna africana è la persona che più di ogni altra testimonia la forza di prendersi sulle spalle il peso della famiglia, il peso della società e di portarselo lungo il cammino della giornata. Dalle cose piccole e banali, tipo percorrere chilometri pur di prendere l’acqua fonte di vita e indispensabile per crescere , svilupparsi ….a tutte quelle attività produttive nell’agricoltura, nel commercio, nel microcredito; a quelle capacità di accogliere i bambini abbandonati, gli orfani; di essere un ponte non solo nelle zone di conflitto, ma anche nelle situazioni difficili che si creano a cause delle spaccature tra i popoli, tra persone. E’ giusto riconoscere questo ruolo della donna africana, riconoscere il ruolo che la donna ha nel costruire civiltà. Ed è per questo motivo, che vogliamo, attraverso questa proposta, richiamare l’attenzione della gente a riscoprire determinati valori, ossia l’importanza dell’individuo, dell’essere donna, dell’essere madre, per poter così costruire relazioni nuove dove non ci siano più divisioni, dove non ci siano più conflitti, ma solamente un abbraccio d’amore.
Il Meeting si svolge nel solco tracciato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, che celebrando, per la prima volta in modo solenne al Quirinale, la Giornata per la l’Africa, ha invitato tutti a guardare all’Africa in modo nuovo.
Dobbiamo riscoprire la storia dell’Africa. Dobbiamo riscoprire i grandi valori che il popolo africano ha dato alla storia. Nel 1236, in Africa, nel vecchio impero che raggruppava parte della zona dell’Africa subsahariana hanno scritto la prima carta dei diritti umani. Possiamo dire che quasi 800 anni fa, gli africani già riconoscevano i diritti fondamentali delle donne, della famiglia… l’africa non è quella che oggi siamo abituati a vedere. Dall’Africa noi abbiamo rubato risorse, abbiamo rubato risorse umane che sono andati come schiavi in giro per il mondo a costruire la ricchezza di quei paesi che ancora oggi sfruttano paesi e popolazioni. Il Meeting servirà anche a rilanciare la mobilitazione per far sì che l’Italia e l’Europa mantengono gli impegni contro la povertà assunti anche nell’ultimo G8 dell’Aquila.
Al Meeting, che si terrà presso il prestigioso Teatro delle Muse, interverranno tra gli altri il Premio Nobel per la pace 2007 Richard S. Odino, la scrittrice Aminata Traorè, la giornalista e scrittrice afro-antillana Sylvia Serbin….
Ma non solo! Innanzitutto tutti sono invitati a partecipare. Il Teatro delle Muse di Ancona può ospitare oltre 1200 persone. Abbiamo rivolto un caloroso invito agli Enti locali, associazioni, ai giovani che saranno presenti con una numerosa partecipazione di scuole, ma anche ai singoli cittadini. Il nostro obbiettivo è che dall’ascolto, dall’esperienza e dallo scambio di idee si possa costruire un patto nuovo, ossia assumersi l’impegno di camminare in maniera diversa. Non solo, quindi, l’uno verso l’altro, ma soprattutto l’uno con l’altro per poter portare avanti impegni concreti di accoglienza, di collaborazione economica, di collaborazione operativa… Per questo motivo ci saranno anche testimonianze molto forti di giovani che dalla strada cercano di inserirsi nella società; ci sarà la testimonianza di Yayi Bayam Diouf (Senegal), impegnata nella lotta contro l’immigrazione clandestina, ha perso il suo unico figlio durante un viaggio intrapreso con la speranza di trovar fortuna per sostenere la propria. Credo che ascoltare queste testimonianze, vivere questi tre giorni insieme, sia un occasione da non perdere per chiunque: giovani, donne, persone che sono stanche di questa apatia che ci sta invadendo. Insieme, vogliamo sporcarci le mani, per creare una vera civiltà dell’amore, della dignità delle persone e rifiutare ogni forma di razzismo, divisione, pregiudizi, paure e guerre inutili.