Si è celebrata domenica scorsa, 25 novembre, la giornata internazionale dedicata al tema della violenza sulle donne, un’occasione per soffermarsi sul triste fenomeno dello stalking, di quegli "atti persecutori" che si connotano in molestie quotidiane, silenziose, difficili da individuare e arrestare, in una attenzione che si trasforma in ossessione. Per analizzare nello specifico la portata di tale piaga abbiamo ospitato nell’ambito del programma In Diretta con Voi, Luca Pullara e la dott.ssa Antonella Miscio, presidente nazionale e referente territoriale del Movimento Internazionale Anti-Stalking Anti-Pedofilia e Pari Opportunità, organizzatori di una serie di eventi di sensibilizzazione sul tema. Da quanto emerso sono soprattutto le donne ad essere al centro di comportamenti continui di sorveglianza, controllo, contatto pressante e minaccia che invadono con insistenza la loro vita al fine di toglierle la quiete e l’autonomia. Gli atti persecutori sono ora un reato ben definito, punito con condanne da sei mesi a quattro anni di reclusione. Dall’entrata in vigore della legge sullo stalking, il 25 febbraio 2009, è emerso un fenomeno dalle dimensioni allarmanti, portando alla luce centinaia di richieste di aiuto da parte delle vittime evidenziati ancor di più dall’introduzione nella nostra legislazione del reato. Le vittime possono querelare subito lo stalker o chiederne prima l’ammonimento. Una risposta concreta ai cittadini, dopo un lungo oblio normativo. I comportamenti persecutori sono riconducibili a molestie reiterate, sia sessuali che psicologiche, tali da causare uno stato di prostrazione che induce la vittima a modificare il modo di vivere quotidiano. Nello specifico, la legge aumenta le condanne da sei mesi a quattro anni, e le pene sono aggravate se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona legata alla vittima da relazione affettiva, se avviene a danno di un minore, di una donna incinta, di una persona disabile. Il reo è punito con l’ergastolo se, nell’escalation di atti persecutori accertati, uccide la vittima. Per una prima assistenza è attivo 24 ore su 24 il numero gratuito antiviolenza e stalking 1522, in grado di mettere in collegamento diretto le vittime con le questure, offrendo anche supporto psicologico e giuridico. Da marzo 2009, inoltre, è operativo presso il Dipartimento per le Pari Opportunità il Nucleo Carabinieri – Sezione Atti Persecutori – composto da 13 carabinieri tra criminologi, psicologi, sociologi, biologi e informatici, al lavoro per monitorare il fenomeno e individuare i profili psicosociali di molestatori. L’obiettivo finale è quello di realizzare un vademecum di riconoscimento per tutti gli operatori investigativi e di giustizia che si confrontano con la nuova tipologia di reato.