«Signori e fratelli in Cristo, la Casa Sollievo della Sofferenza è al completo. Ringrazio i benefattori di ogni parte del mondo che hanno cooperato. Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio. È stato deposto nella terra un seme che Egli scalderà coi suoi raggi d’amore. Una nuova milizia fatta di rinunzie e d’amore sta per sorgere a gloria di Dio, e a conforto delle anime e dei corpi infermi. Quest’Opera che voi oggi vedete è all’inizio della sua vita, ma per poter crescere e diventare adulta questa creatura ha bisogno di alimentarsi e perciò essa si raccomanda ancora alla vostra generosità affinché non perisca d’inedia e divenga la città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche e insieme ordine ascetico di francescanesimo militante. Luogo di preghiera e di scienza dove il genere umano si ritrovi in Cristo Crocifisso come un solo gregge con un sol pastore.»
Con queste parole, il 5 maggio 1956, Padre Pio inaugurò l’Opera ospedaliera di Casa Sollievo della Sofferenza e oggi, a distanza di più di 50 anni, quel sogno, quell’intuizione, quel miracolo sempre vivo, si è completato con la nascita del Centro di Ricerca ISBReMIT, il nuovo Istituto di Medicina Rigenerativa. Domenica 13 settembre il segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, ha inaugurato e benedetto la nuova struttura, alla presenza di mons. Michele Castoro, arcivescovo della Diocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo e presidente della Fondazione “Casa Sollievo della Sofferenza”, dei Dirigenti dell’Ospedale di san Pio, dei Vescovi di Puglia, dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio, del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, di altri rappresentanti delle istituzioni e del personale medico e amministrativo della clinica.
Nel Centro saranno sviluppate nuove terapie a base di cellule staminali per la cura delle malattie degenerative, saranno presenti laboratori di biologia molecolare e cellulare che si integreranno con i laboratori di ricerca già attivi in Ospedale e sarà prevista un’area dedicata alla costituzione di società start-up e spin-off nel campo delle biotecnologie, due delle quali già in fase di avvio. Cuore della nuova struttura sarà la cell-factory (fabbrica di cellule), che produrrà biofarmaci e farmaci cellulari.
Un progetto ambizioso, dunque, «che completa l’idea di sollievo della sofferenza che aveva in mente san Pio da Pietrelcina – ha ricordato Mons. Michele Castoro – quando il 5 maggio del 1957, nel primo anniversario di fondazione dell’Ospedale, auspicò la nascita di un centro di studi intercontinentale per coadiuvare i sanitari a perfezionare la loro cultura professionale e la formazione cristiana».
Nella cerimonia di inaugurazione il cardinale Parolin ha esortato tutti a mantenere vivo il senso di una missione, quella di san Pio da Pietrelcina, che va oltre la scienza e la medicina ma che è «il frutto di creatività, determinazione e dedizione ai malati». «Esorto tutti – ha detto – ad essere riserve d’amore, ecco la missione di quest’Opera». Il nuovo Centro rappresenta, dunque, un grande risultato ma anche una grande possibilità di sviluppo per la Puglia e per l’intero Sud Italia, come affermato, in apertura della cerimonia, dal direttore Generale di “Casa Sollievo”, Domenico Crupi.
«Una ricerca e una scienza a servizio della vita, un Istitiuto creato per sviluppare nuove terapie per chi soffre», così Angelo Vescovi, direttore scientifico dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, ha presentato il Centro, ribadendo la grande soddisfazione nel vedere realizzata un’opera frutto della caparbietà e della fiducia in possibili nuove terapie, per la cura di chi soffre. Dopo la cerimonia di inaugurazione, alle 11.30, il cardinale Pietro Parolin ha presieduto una solenne Concelebrazione Eucaristica nella chiesa di San Pio. Nella sua omelia il segretario di Stato Vaticano ha sottolineato lo straordinario esempio di carità rappresentato dal frate di Pietrelcina: «La carità ha reso Padre Pio immagine speculare di Cristo misericordioso. Ecco perché la gente accorreva e accorre ancora oggi da lui. Le folle che affluiscono qui, da ogni parte del mondo, vedono in lui un segno concreto dell’amore di Dio, sentono il profumo della sua santità. Scorgono in lui un discepolo credibile del Signore. Un uomo evangelico».
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