Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici.
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi)
Il 27 gennaio di ogni anno, il mondo si ferma per ricordare e commemorare uno dei periodi più bui della storia umana: la Shoah. Questa giornata, nota come il Giorno della Memoria, è un momento cruciale per riflettere sulle atrocità commesse durante l’Olocausto e per onorare la memoria delle vittime e dei loro cari, che hanno sofferto per la persecuzione nazista. La distanza temporale dall’Olocausto si allarga sempre di più, e ora tocca alle generazioni più giovani portare avanti il testimone della memoria, assicurandosi che le lezioni del passato non vengano dimenticate e che le tragedie dell’Olocausto non si ripetano mai più, insegnando loro che è importante contrastare e condannare l’antisemitismo, l’odio e l’intolleranza in tutte le sue forme. Come sempre, le celebrazioni del Giorno della Memoria hanno avuto luogo in tutto il mondo, con molte nazioni che hanno organizzato eventi speciali per onorare le vittime e sensibilizzare le persone.
In molte città, sono state organizzate cerimonie ufficiali presso monumenti e memoriali dedicati alle vittime della Shoah. Le comunità si sono riunite per accendere candele in segno di rispetto, ascoltare testimonianze di sopravvissuti e rinnovare l’impegno a educare le nuove generazioni sulla tragedia dell’Olocausto. Le scuole hanno progettato lezioni speciali, proiezioni di film e dibattiti per garantire che gli studenti comprendano appieno l’importanza di preservare la memoria e resistere all’odio. Musei, biblioteche e centri culturali hanno invece organizzato mostre ed esposizioni per approfondire la conoscenza sull’Olocausto e le condizioni che hanno portato a questa tragedia umana senza precedenti. I leader politici e religiosi hanno sottolineato l’importanza di promuovere la tolleranza, l’accettazione e la diversità in un mondo che, continua ad affrontare sfide legate all’odio e alla discriminazione.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha aperto le celebrazioni di questa Giornata con un discorso pronunciato dal Quirinale. Il Capo dello Stato ha fatto sue le parole di Primo Levi, sopravvissuto ai campi di concentramento di Auschwitz, che, nel 1973, ribadiva come ““La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. “Un orrore assoluto – continua Mattarella – senza precedenti, ideato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell’odio, del fanatismo, della prevaricazione. Un orrore che sembrava inconcepibile tanto era lontano dai sentimenti che normalmente si attribuiscono al genere umano”. E mai come oggi – ammonisce il Capo dello Stato – siamo di fronte a un nuovo “crinale apocalittico”, […] “ad un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini, persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah”.
Un profondo ringraziamento è stato espresso da Mattarella ai “Giusti”, a tutte quelle “persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista. Un lungo elenco di nomi, quasi ottocento quelli finora accertati in Italia, una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità. I “Giusti” hanno dimostrato, a rischio della propria vita e di quella delle loro famiglie, che il senso di umanità, se rettamente coltivato, resiste in ogni condizione e supera persino i confini del tempo e della morte. Ci hanno insegnato, anche di fronte a tragedie immani, il valore salvifico dei gesti di coraggiosa solidarietà. Perché, per ripetere […] il celebre detto del Talmud, “chi salva una vita salva il mondo intero.”
Il Giorno della Memoria non dovrebbe comunque essere solo un momento di commemorazione, ma anche un appello all’azione. La comunità internazionale è chiamata a lavorare insieme per prevenire genocidi futuri, proteggere i diritti umani e costruire una società basata sulla comprensione reciproca. Il Giorno della Memoria del 2024 è quindi un richiamo al nostro impegno collettivo a difendere la dignità umana, a promuovere la giustizia e a costruire un mondo in cui la memoria del passato serva da monito per le nostre azioni future.