«Sono sicuro che a Padre Pio sarebbe piaciuto. Quell’umile e santo Cappuccino, infatti, non amava stare al centro dell’attenzione, voleva essere “solo un povero frate che prega” e indirizzava tutti coloro che ricevevano grazie divine e tutti coloro che le chiedevano a Gesù e alla Madonna. Anche questo musical utilizza la figura tanto popolare di Padre Pio per ricordare agli uomini il grande amore che si irradia su di loro dal Crocifisso. Cosa che avviene fin dalla prima scena. E credo che Padre Pio sia, come è sempre stato, felice di farsi “strumentalizzare” per testimoniare l’amore di Dio, per annunciare il Vangelo e per salvare le anime». Questo il commento di fr. Aldo Broccato, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio” al termine del debutto di “Un fremito d’ali”, la nuova opera teatrale del regista ed autore Carlo Tedeschi, che ha un particolare sottotitolo: “La vita di Padre Pio vista dagli Angeli”, andata in scena ieri sera sul sagrato della chiesa di San Pio da Pietrelcina, a San Giovanni Rotondo.
«Devo, inoltre, riconoscere la sostanziale fedeltà dei contenuti alle fonti storiche – ha continuato fr. Aldo – mantenuta nonostante la certamente non facile operazione di adattamento dei testi scritti per trasformarli in canti, balli e prosa teatrale. Un ruolo importante, inoltre, credo sia quello delle musiche, che danno ad alcuni momenti del musical una grande intensità emotiva».
Il positivo giudizio del Ministro Provinciale è stato condiviso dagli oltre seimila spettatori presenti, a giudicare dai continui e prolungati applausi, anche a scena aperta. È stato lo stesso autore e regista a spiegare il segreto del successo della sua opera. «Rapidi flash di stampo cinematografico che, fedeli alle biografie ufficiali e ai testi dell’epistolario, descrivono, rendono fruibile e donano la vita, la figura e soprattutto la spiritualità di Padre Pio – ha dichiarato Tedeschi – attraverso uno straordinario strumento: gli occhi degli angeli».
«È stata proprio questa – ha sottolineato fr. Aldo Broccato – la grande intuizione dell’autore che, attraverso la rappresentazione degli angeli e dell’anima di Padre Pio, è riuscito a evidenziare gli aspetti più mistici ma anche quelli più umani di questo grande uomo di fede, senza sminuirli e senza banalizzarli». Il protagonista principale, insieme a Padre Pio, è infatti il suo angelo custode. Ma sul palcoscenico si materializza, di tanto in tanto, anche la sua anima a cui spesso Padre Pio, nelle sue lettere, si riferiva come se fosse altro da sé. Un fantasioso gioco scenografico e di movimenti, inoltre, consente a Dio uno e trino di farsi evidente allo spettatore nei momenti più significativi del musical, dall’inizio alla fine.
Dovendo tracciare tutto il percorso mistico della vita del Santo di Pietrelcina, Tedeschi ha scelto di farne interpretare il ruolo a quattro personaggi diversi. C’è un giovanissimo Francesco Forgione che entra in convento dopo una profetica visione. C’è il fra Pio ventenne che, ordinato sacerdote, celebra la sua prima Messa. C’è il Padre Pio dell’età matura che riceve i due doni mistici più significativi a San Giovanni Rotondo nel 1918: la trasverberazione e le stimmate permanenti. C’è, infine, il Padre Pio degli ultimi anni, molto somigliante alle foto che molti devoti hanno in casa.
Il contesto che circonda la vita del Santo viene delineato, durante lo svolgimento del musical, attraverso spettacolari coreografie acrobatiche che, interpretate da un nutrito corpo di ballo, accompagnano i brani musicali. Di particolare effetto è la scena della lotta fra angeli e demoni, momento centrale della visione che Francesco Forgione ebbe alla vigilia del suo ingresso al noviziato. Altri momenti, che Tedeschi ha saputo scegliere con cura fra i numerosi episodi riportati nelle biografie ufficiali, illustrano Padre Pio in tutta la sua francescana semplicità, sempre abbandonato alla volontà del Signore. Infine non manca una sintesi di alcuni dei principali insegnamenti e moniti che il Cappuccino stigmatizzano era solito offrire ai suoi figli spirituali, che costituiscono un efficace occasione di catechesi.
Le musiche sono di Stefano Natale e Andrea Tosi. Le coreografie di Gianluca Raponi.
Anche fr. Nazario Vasciarelli, guardiano del Convento di San Giovanni Rotondo, che è stato l’ispiratore di quest’opera, al termine del musicale è apparso visibilmente commosso. «È la seconda volta che vedo l’intero spettacolo – ha detto – perché ho avuto l’opportunità di assistere alla prova generale e, in precedenza, avevo visto in anteprima alcune scene. Ma ogni volta l’effetto è lo stesso. Rivedo lì, sul palcoscenico, il Padre Pio che conosco e, consapevole del bene che potrà fare anche attraverso questa inusuale forma di comunicazione agiografica, non posso reprimere la mia gioia».
L’anteprima dello spettacolo, prodotto dall’Associazione “Dare” e promosso dalla Fondazione “Leo Amici”, con la collaborazione del Convento dei Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo, è stata rappresentata gratuitamente. L’interesse della stampa al musical ha fatto scaturire una seconda data, il 30 maggio a Pisticci (Mt). E già si parla di possibili rappresentazioni all’estero.
Per informazioni è possibile contattare il responsabile tour: Giuseppe Barbetti (tel 333 3162354) o la responsabile dell’Ufficio stampa, la dott.ssa Rosanna Tomassini (tel. 338 2993873).
Si ricorda che è possibile scaricare il materiale fotografico relativo al musical dal sito: www.unfremitodali.it.