L’ecosolidarietà è un neologismo che nasce dalla fusione di due parole: ecologia e solidarietà. L’ecologia è la scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e l’ambiente naturale che li circonda. Con un significato meno preciso ma più diffuso nel linguaggio comune, l’ecologia è spesso intesa come bisogno di tutelare la natura conservandone quell’equilibrio che rende possibile la vita. Uno dei problemi ecologici più rilevanti della nostra epoca è quello dello smaltimento dei rifiuti. Gli scarti biologici, alimentari, artigianali ed industriali devono essere correttamente smaltiti se si vuole evitare inquinamento ambientale, malattie o miasmi pestilenziali.

Esistono diverse modalità di trattare i rifiuti: seppellirli nelle discariche, bruciarli negli inceneritori, trattarli nei compostaggi o in altri impianti specializzati e, infine, riciclarli. Il riciclo dei rifiuti è sicuramente la modalità più ecosostenibile per il loro smaltimento. Gli scarti – dopo adeguato trattamento – possono essere riutilizzati secondo un modello di economia “circolare” in cui il bene prodotto dopo essere stato utilizzato viene “rigenerato” e nuovamente riadoperato. Con questo sistema, la classica sequenza “produrre-utilizzare-gettare”, tipica della tradizionale economia “lineare”, viene messa da parte con due importantissime conseguenze: meno produzione di rifiuti (con minore impatto ecologico) e maggiore disponibilità (a costi più contenuti) di prodotti riciclati da riservare possibilmente alle fasce più povere di popolazione.
Ed è qui che il concetto di ecologia, basato su un modello di economia circolare, si fonda con la solidarietà, quella “determinazione ferma e perseverante – come viene definita da Papa Giovanni Paolo II nella Sua Enciclica “Sollicitudo Rei Socialis” – di impegnarsi per il bene comune […] perché tutti siamo veramente responsabili di tutti”. Riutilizzare gli scarti o i rifiuti prodotti dalla nostra civiltà dei consumi in favore di un altro essere umano più povero può contribuire – continua ancora il Santo Padre – a sanare “una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo: […] che sono relativamente pochi quelli che possiedono molto, e molti quelli che non possiedono quasi nulla”. Ma – come riportato da Papa Francesco nella Sua Enciclica “Laudato sì” – “non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richiede di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l’efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare”. La cultura dello scarto dovrebbe essere sostituita dalla cultura del riuso che oltre ad essere più ecologica è anche più solidale racchiudendo in sé due importanti valori cristiani: l’amore per il Creato e l’amore per i fratelli, soprattutto i più bisognosi.
La Comunità di Sant’Egidio è già da tempo impegnata in un Programma di Ecosolidarietà avendo creato in Italia e nel mondo numerosi Centri in cui si raccolgono, selezionano e riciclano generi e oggetti di ogni tipo (abiti, scarpe, borse, mobili, coperte, ecc.) che poi vengono consegnati a chi ne ha più bisogno. A Roma sono attivi due centri, la Città Ecosolidale in Via del Porto Fluviale e la Soffitta Ecosolidale in Via della Paglia. Altri Centri sono stati creati a Genova, Napoli, Varsavia, Mosca, Anversa, per fare solo alcuni esempi. Altra bellissima iniziativa intrapresa dai Giovani per la Pace di Sant’Egidio è il “Rigiocattolo” una vendita di giocattoli usati che si svolge ogni anno durante il periodo natalizio in diverse città d’Italia e d’Europa e il cui ricavato viene devoluto al Programma Dream per i malati africani colpiti dall’AIDS.

In questo periodo dell’anno in cui in Italia il freddo si fa particolarmente intenso, l’ecosolidarietà di Sant’Egidio si rivolgerà soprattutto ai senzatetto e, in particolare, a quelli che vivono per strada. Verrà organizzata una raccolta straordinaria di indumenti pesanti, coperte e sacchi a pelo che poi verranno distribuiti durante le “cene itineranti” insieme a bevande e pasti caldi a tutti coloro che ne faranno richiesta. In questo modo si rinforzerà ulteriormente quello spirito di solidarietà già vissuto a Natale quando, grazie a tanti benefattori e volontari, sono stati coinvolti oltre 80mila poveri in Italia e nel mondo nei pranzi di Natale promossi da Sant’Egidio.
Chi fosse interessato a prendere parte ai programmi di ecosolidarietà della Comunità di Sant’Egidio può far riferimento al sito web www.santegidio.org.