Il racket degli animali nuova frontiera della criminalità organizzata: in un anno sono stati fermati alle dogane circa 15mila esemplari clandestini. E’ uno dei dati contenuti nell’ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, che verrà presentato domani a Roma.
Il cortile come ring, rostri e uncini come armi per la lotta, puntate che arrivano anche a 100 euro a incontro, clima da corrida. Accade nella capitale, dove, nel centralissimo quartiere Flaminio i carabinieri hanno trovato un’arena improvvisata, due galli da combattimento in piena azione, ed altri 62 rinchiusi nelle gabbie. L’ennesimo sequestro che conferma come gli scontri tra pennuti e relative scommesse siano ormai una consolidata attività commerciale della zoomafia, che la affianca al commercio di specie protette,alle corse clandestine di cavalli, ed alle tradizionali sanguinose colluttazioni tra pit-bull.
“In diverse circostanze il traffico di questi animali e i combattimenti sono gestiti dalle comunità filippine che riproducono illegalmente in Italia una attività lecita nel loro paese -spiega Nino Morabito, responsabile fauna di Legambiente e curatore di questa particolare sezione di Ecomafia 2003- ma questi match violenti hanno conquistato spazio anche tra migliaia di italiani e non è sfuggita alla criminalità la possibilità di sfruttarli economicamente, gestendo il commercio, l’addestramento e le scommesse”.
Come è nata la devozione di Papa Francesco per Padre Pio?
Nel 1928, fu il cappuccino ligure, padre Antonio Durante (morto in concetto di santità nel 1970), a portare, in Argentina,...