Fr. Donato Ramolo, frate minore cappuccino della Provincia dí Sant’Angelo e Padre Pio, grande sostenitore della missione in Ciad, dopo una lunga e inesorabile malattia, è stato chiamato dal Signore a ricevere in premio l’eterna beatitudine.
I suoi confratelli invitano quanti lo hanno conosciuto, stimato e amato a unirsi alla loro preghiera in suffragio della sua anima ed esprimono le loro condoglianze al fratello di fr. Donato, mons. Rosario Pio Ramolo, vescovo cappuccino di Goré, e a tutta la loro famiglia.
Fra Donato Ramolo un cappuccino innamorato dell’Africa
Al secolo Giuseppe Ramolo, Fra Donato è nato il 31 marzo 1947 a Limosano (CB), nel cuore del Molise. A soli quindici anni, decide di farsi frate nell’ordine dei Frati Minori Cappuccini. Decide sin da subito di voler diventare fratello laico. Entra in convento, a Morcone (BN), per il postulato. Dopo un anno, si trasferisce ad Alessano (LE) per il noviziato, cambia nome in fra Donato e veste l’abito cappuccino il 26 maggio 1963. Professa i voti temporanei un anno più tardi il 28 maggio 1964.
Il richiamo della missione in Africa
Dopo il noviziato, durante il periodo del post-noviziato nella Provincia cappuccina del Veneto, Fra Donato sentì fortemente il richiamo della missione. Per prepararsi adeguatamente al servizio in Africa, si dedicò a una formazione pratica, ottenendo diplomi in: Sartoria, Falegnameria, Infermieristica, Elettrotecnica , Agraria, Meccanica. Competenze fondamentali per la missione, che gli hanno permesso nel corso degli anni di offrire un contributo concreto allo sviluppo delle comunità africane. Nel 1968 è a Besançon (Francia) per studio della lingua francese. Il 3 settembre 1970 a Foggia emette la professione perpetua.
La missione in Ciad: un impegno di vita
Nell’aprile del 1971 nella Chiesa del Sacro Cuore di Campobasso il superore provinciale gli consegna il crocifisso missionario i il 2 maggio 1971, Fra Donato Ramolo parte per il Ciad, una delle nazioni più povere dell’Africa, dove vi trascorrerà quasi tre decenni. Durante questo lungo periodo, si dedica anima e corpo nell’aiuto delle popolazioni locali, offrendo loro istruzione, assistenza sanitaria e supporto economico, come guardiano, parroco della Missione poi divenuta Diocesi di Gorè.
Il rientro in Italia
Nel 95 rientra in Italia per problemi di salute con l’incarico a San Giovanni Rotondo nell’accoglienza dei pellegrini e per collaborare con le edizioni Voce di Padre Pio lingua francese. Nel 2004 si aggiunge ai suoi incarichi anche l’esperienza dell’animazione del servizio liturgico del Santuario. Nel 2010 è guardiano e assistente Gi.Fra a Morcone. Resta a Morcone dove nel novembre 2023 presenta “Storia dell’amore di Dio nella mia vita” un libro autobografico dove racconta la sua esperienza di missionario nel cuore dell’Africa “un diamante incastonato nel suo cuore”. Muore il 23 marzo 2025 presso l’Hospice di Larino.