Che cosa spingeva, in epoca pionieristica, gli esploratori nelle regioni polari? Quali motivazioni portavano a Nord piuttosto che a Sud? Quale diversa prospettiva ha introdotto il Trattato Antartico? Cosa è accaduto negli ambienti polari nei circa 100 anni dalla loro conquista? Quali dati esistono in proposito e come li interpreta la comunità scientifica? Queste sono alcune delle domande alle quali si cercherà di dare risposta il prossimo 1 dicembre presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” a Milano sede del convegno dal titolo “Dove vanno i nostri Poli? Avventura, esplorazione e ambiente a cinquant’anni dal Trattato antartico”. E proprio sulla scarsa conoscenza della stipula di questo trattato si è soffermato il dottor Salvatore Sutera, direttore del coordinamento scientifico del museo, ospite del programma di Tele Padre Pio “Noi per Voi – tutela, responsabilità, impegno sociale” in onda questa mattina. Il Trattato Antartico, infatti, detto anche Trattato di Washington, è un accordo internazionale finalizzato alla definizione dell’utilizzo delle parti disabitate dell’Antartide che si trovano a sud dei 60° di latitudine S. Il trattato è nato con l’obiettivo di stabilire le linee guida per l’utilizzo pacifico delle risorse del continente e per la preservazione di flora, fauna e dell’ecosistema. Fu stipulato a Washington il 1 dicembre 1959 ed è stato il primo accordo internazionale dopo la seconda guerra mondiale. Tramite il trattato i paesi firmatari, con rivendicazioni di sovranità territoriale, concordavano di interrompere le loro richieste e di rinunciare allo sfruttamento economico o all’utilizzo per scopi bellici del continente, essendovi inoltre interdette le attività di tipo militare, esplosioni nucleari o depositi di materiale radioattivo. Il convegno proposto potrà essere dunque una occasione per divulgare l’importanza di tale strumento internazionale e potrà essere seguito in diretta sul sito www.museoscienza.org che presenterà sotto forma di conversazione e racconto la storia del Trattato, evidenziando che cosa è cambiato prima e dopo la sua entrata in vigore nell’atteggiamento degli esploratori e dei ricercatori e come oggi il Trattato permei il quotidiano della vita delle basi in Antartide dove si continua a fare ricerca scientifica. Sarà possibile l’intervento degli ascoltatori via chat-line sul sito web del Museo. Tra gli interventi previsti quelli di Fiorenzo Galli direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia; Paolo Cavallotti responsabile Internet e Nuovi Media Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia; Luciana Tasselli curatore Dipartimento Energia Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia; Ignazio Tabacco geofisico, Università di Milano, e membro del progetto Antartide.
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