700 città dei cinque continenti, di cui 39 capitali, saranno coinvolte domani nella Festa per la Moratoria Universale. E’ la più grande mobilitazione internazionale mai realizzata finora per fermare le esecuzioni capitali.
Il 30 novembre si celebra infatti la Giornata Internazionale ‘Città per la Vita – Città contro la Pena di Morte’, nell’anniversario della prima abolizione della pena di morte dall’ordinamento di uno stato europeo(1786, Granducato di Toscana).
Quest’anno il Rwanda, il Gabon ed il Kyrgyzstan si sono aggiunti alla schiera dei Paesi liberati dalla morte per mano dello Stato. La Federazione Russa ha rinnovato una moratoria fino al 2010. Negli Stati Uniti una moratoria di fatto blocca le esecuzioni, e si attende che la Corte Suprema si pronunci. Anche in Asia si intravvedono segnali positivi: la Cina si impegna a ridurre il numero delle esecuzioni; Corea, Taiwan, e Giappone preparano cambiamenti.
Non si può togliere quello che non si può restituire. Non si può aggiungere una morte alla morte già avvenuta. Non si può legittimare, da parte dello Stato, il diritto a infliggere la morte mentre si vorrebbe sostenere il diritto alla sicurezza della vita.