Sentenza di condanna ai danni dell’Italia sul diritto d’asilo: giudicati illegittimi dalla Corte Europea per i diritti umani 35 casi di espulsione dai porti dell’Adriatico verso la Grecia.
Trentacinque richiedenti asilo(32 afghani, due sudanesi e un eritreo) hanno vinto il ricorso alla Corte, avviato nel 2009, contro i respingimenti avvenuti in Italia e Grecia, i cui Governi sono stati accusati di aver messo in atto espulsioni sommarie dai porti di Venezia, Ancona, Bari e Brindisi, verso la città di Patrasso.
Secondo i giudici è stata violata la Convenzione Europea a salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e, in particolare, l’articolo 3: “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”; l’articolo 13: “ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo davanti a un’istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone che agiscono nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali” e l’articolo 4 del Protocollo n. 4: “le espulsioni collettive di stranieri sono vietate“.
I richiedenti asilo ricorrenti avranno il diritto ad un risarcimento pecuniario di circa 5000 euro.
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