L’iniziativa è della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e trasformerà il legno di 10 imbarcazioni usate per arrivare a Lampedusa in strumenti musicali che suoneranno nella futura Orchestra del mare. Saranno realizzati dai detenuti del carcere di Opera che lavorano nel laboratorio di liuteria creato, all’interno del carcere, proprio dalla Fondazione.
A Lampedusa le imbarcazioni in legno utilizzate per raggiungere la porta d’Europa restano sotto sequestro per anni, poi vanno inevitabilmente smaltite. Dieci di queste sono state, invece, donate per finalità sociali dal Viminale alla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Milano. Barche che dovevano essere distrutte, quindi, diventeranno strumenti musicali, ma non solo, anche croci, rosari, in una parola: simboli del dramma dell’immigrazione e strumenti di cultura. Il primo violino realizzato, “il violino del mare”, è stato suonato davanti a Papa Francesco, il 4 febbraio scorso, da Carlo Parazzoli, primo violino dell’accademia di Santa Cecilia, che ha suonato “Il canto del legno” la musica composta per l’iniziativa dal maestro Nicola Piovani.

Il presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Arnoldo Mosca Mondadori, intervenuto nella puntata odierna di Just Today, ha così spiegato il senso di questa iniziativa, che vuole essere testimonianza, attraverso l’arte e la bellezza, del dramma dell’immigrazione: «Queste barche portano con loro una grande sofferenza, il dolore dell’umanità. Io ho potuto vedere e toccare con le mie mani questo dramma. Sono stato pochi giorni fa a Lampedusa e ho assistito ad uno sbarco, ho stretto la mano a queste persone che avevano le mani gelate e i piedi nudi, c’erano anche bambini. Ho pensato a tutte le diatribe politiche che ci sono su questo tema e mi sono detto che non possiamo approcciare a questo dramma in questo modo ma dobbiamo andare lì a vedere, per capire quanta sofferenza c’è in queste persone», perché solo vedendo e toccando con mano è possibile capire la misura di una grande tragedia.