È una straordinaria e potente testimonianza quella di suor Paola Vizzotto, 81 anni di Milano, missionaria dell’Immacolata, che nella sua opera ha mantenuto un punto fermo: “l’attenzione per le prigioni e per le tante miserie che vi sono nascoste”. Ospite nella puntata di Viandanti sulle strade del Vangelo di questa settimana, ci ha portato il racconto della sua vita straordinaria.
In Camerun, la chiamavano la soeur des bandits, la suora dei delinquenti, in Italia è la suora delle carceri, un impegno, quello accanto ai detenuti che porta avanti da oltre 45 anni, da quando fu inviata ad Ambam, nella foresta del Sud del Camerun, ed entrò per la prima volta in carcere: «Mi aspettavo un carcere come quelli ai quali siamo abituati noi e invece trovai un muro e una tettoia di paglia, e molti prigionieri su dei sacchi con le catene». Suor Paola ha subito capito e sentito che questa era la sua missione, missione che ha continuato a portare avanti, negli anni a seguire nel carcere di Yaoundé.
Sono stati anni difficili e intensi, di grandi battaglie. Una, importantissima, è stata quella per dividere donne e minori dagli uomini, perché non subissero violenze e abusi. E poi, ancora, con la sua equipe è riuscita a creare una scuola di alfabetizzazione, laboratori artigianali, attività sportive e ad accompagnare tanti minori che non avevano nessuna assistenza e in alcuni casi anche innocenti che scontavano pene ingiuste solo perché non potevano difendersi.
Oggi presta il suo servizio nella sezione femminile del carcere di Rebibbia che è il più grande carcere femminile d’Europa, con 380 posti.

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