Parte dal tema della comunione il discorso prima dell’Angelus che papa Francesco, come di consueto, ha recitato in piazza San Pietro assieme a migliaia di pellegrini. "Se uno è intimamente unito a Gesù, gode dei doni dello Spirito Santo, che – come ci dice san Paolo – sono ‘amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé’ e questi sono i doni che ci vengono se noi rimaniamo uniti a Gesù; e di conseguenza una persona che è così unita fa tanto bene al prossimo e alla società, è una persona cristiana. Da questi atteggiamenti, infatti, si riconosce se uno è un vero cristiano, come dai frutti si riconosce l’albero”.
"Un cristiano, lo dice il nome, si riconosce nella massa perché ha pensieri e atteggiamenti diversi, improntati al bene comune mentre intorno si cerca il vantaggio di pochi, capace di attenzione ai bisogni dell’altro laddove si hanno occhi solo per i propri affari", ha detto il Papa precisando che, grazie a Cristo, “riceviamo un nuovo modo di essere, la vita di Cristo diventa nostra: possiamo pensare come Lui, agire come Lui, vedere il mondo e le cose con gli occhi di Gesù. Di conseguenza, possiamo amare i nostri fratelli, a partire dai più poveri e sofferenti, come Lui lo ha fatto, e amarli con il suo cuore e portare così nel mondo frutti di bontà, di carità e di pace”.