Il 12 giugno ricorre il 42° anniversario della morte del Servo di Dio Nicola D’Onofrio, il Religioso Camilliano, morto a soli 21 anni, del quale è in corso presso la Congregazione per le Cause dei Santi il Processo di Beatificazione e Canonizzazione. Tale ricorrenza sarà celebrata a Bucchianico questa sera nel corso di una solenne celebrazione eucaristica nel Santuario di San Camillo de Lellis, dove sono custodite le sue spoglie mortali. La vita del giovane Camilliano abruzzese ci è stata presentata da padre Cristoforo Trebski, Rettore del Santuario di San Camillo de Lellis ospite ai microfoni di Radio Padre Pio.
“Sono passati 42 anni da Nicolino, Servo di Dio dal 16 giugno 2000, ha chiuso gli occhi a questa terra, con il desiderio rimastogli nel cuore di divenire Sacerdote di Cristo in Eterno, ma i disegni di Dio erano altri. Lui non ha promesso una “pioggia di rose dal Cielo” come la sua amata Maestra Santa Teresa del Bambino Gesù. Dio Padre, però, sembra che lo stia utilizzando, per un suo grande e misterioso progetto di cooperazione alla salvezza dei suoi fratelli ancora pellegrini su questa terra, un esercizio costante di quel che tanto bramava divenire nel tempo, un Sacerdote di San Camillo tutto consacrato al recupero spirituale e fisico di malati e sofferenti. Fin dalla sua adolescenza, egli ha preso e mantenuto, l’atteggiamento radicale di vivere la sua vita, come risposta alla chiamata di Dio, al disegno di Dio su di lui. Da qui, la sua determinazione di seguire la vocazione al sacerdozio camilliano, nonostante le difficoltà, la sua sicurezza di vita, la sua serenità verso il fatto e le circostanze naturalmente dolorose della sua morte. Come Nicola ha percepito la chiamata di Dio, come chiamata e disegno di amore, la sua risposta e la sua vita sono illuminate di amore e di gioia. Un buon e grande messaggio per oggi. Elementi basilari della sua esperienza e del suo itinerario spirituale sembrano essere: il mistero dell’ Amore di Dio grande e misericordioso, la presenza amorosa e potente del Signore nella sua vita, la vicinanza di Maria, come Madre. Sembra che Santa Teresa del Bambino Gesù lo abbia aiutato molto, come maestra e ” sorella spirituale” ad approfondire queste realtà basilari della vita cristiana e spirituale. Il 28 maggio 1964, per dispensa concessa dal Papa Paolo VI, Nicola emise la professione dei Voti perpetui, e il 5 giugno ricevette, in mezzo alla comunità dei confratelli, il Sacramento dell’Unzione degli Infermi. Ebbe una lunga agonia travagliata da gravi sofferenze e sostenuta costantemente dalla preghiera. Morì a Roma la tarda sera del 12 giugno 1964, mentre pregava incessantemente il Signore. Non sono pochi i fedeli che, specialmente in Italia e in America Latina, si affidano alla sua intercessione presso il Signore; sono diverse le testimonianze di coloro che attestano di aver ottenuto da Dio, attraverso la sua intercessione, favori e grazie celesti. ”
Per info: www.sancamillo.org