Un vescovo che si prende cura delle anime della sua diocesi e si preoccupa di custodire la “Madre Terra”, che semina valori e buoni insegnamenti e coltiva pesche, riso e ortaggi.
Questo è Mons. Domenico Graziani, dal 1999 a capo della diocesi di Cassano Ionio, in provincia di Cosenza e da giugno di quest’anno presidente dell’Azienda Agricola “Terzeria, nella Piana di Sibari. Una azienda molto particolare, creata appositamente per gestire terreni agricoli appartenuti in precedenza a privati.
“Si tratta di 1000 ettari di terra da impiegare per iniziative sociali e occupazionali finalizzate a frenare la sete di lavoro e sviluppo dell’estremo lembo nord della terra di Calabria. – ha precisato Mons. Graziani – Il progetto è supervisionato da un comitato tecnico/scientifico che coinvolge docenti universitari, studiosi, uomini di fede, professionisti, specialisti e gente comune. I comuni coinvolti sono quattro: Cassano All’Ionio, Francavilla, Cerchiara di Calabria, Villapiana, Civita.”
Che cosa si coltiva nell’azienda Terzeria?
“Al momento i 517 ettari sono impiegati per riso, ortaggi e pesche – ha detto Mons. Graziani – ma già pensiamo di attivare agrumeti e grano. Tutti con metodi rigorosamente biologici. Inoltre vorremmo sfruttare la vicinanza con il mare realizzando strutture agrituristiche. Altro obiettivo è riuscire a trasformare quanto prodotto, senza esportare la materia prima per poi importare il prodotto finito realizzato altrove.”
Che cosa ha spinto Mons. Graziani a dividersi tra curia e campi da arare?
“Di certo un grande amore per la terra e per il mio paese, e la consapevolezza che ogni vescovo debba impegnarsi in progetti cristiani che regolino il mondo dell’economia: giustizia, sussidarietà, partecipazione e senso cristiano del lavoro.”