In Italia da 12 anni esiste un’associazione che organizza attività culturali, sportive, ricreative e turistiche. Si occupa soprattutto di promuovere forme di turismo a basso impatto ambientale come la bicicletta, il cavallo, la barca a vela. Ideale se siete stanchi delle solite vacanze, se cercate qualcosa di nuovo ma non vi entusiasma la vacanza “estrema”.
L’associazione si chiama Jonas e le sue proposte si rivolgono a tutti: singoli, coppie, gruppi di amici e famiglie, persone di ogni età e provenienti da ogni parte del paese.
“Non è un banale viaggio organizzato, ma la possibilità di vivere la tua vacanza senza imposizioni, interpretandola a piacimento, con scelte motivate solamente dai propri desideri e bagaglio culturale. Una vacanza che contribuisce a far nascere nuove forme di stare insieme – ha detto Luca Magrin responsabile del settore turismo dell’Associazione Jonas – con la possibilità unica di scoprire nuovi e più ricchi rapporti umani, aperti all’approfondimento e allo scambio delle proprie storie personali e alla valorizzazione di ciò che rimane di unico ed irripetibile in ogni vissuto individuale.”
Le vacanze in bicicletta, ad esempio, sono facili, i percorsi-guidati pianeggianti e alla portata di tutti. Per partecipare ad una vacanza in bicicletta non occorre essere allenati, basta solo portare con se il proprio sorriso e la voglia di divertirsi. L’andatura sarà lenta perché una vacanza deve essere innanzitutto rilassante e perché si corre già tutto il resto dell’anno. La bicicletta è il mezzo più adatto per scoprire una città e i suoi dintorni: dal sellino di una bici si colgono particolari, si provano emozioni che quotidianamente ci lasciamo sfuggire viaggiando in auto.
“Per partecipare ad una settimana in barca a vela non è necessario essere degli esperti velisti – ha precisato Magrin – la rinuncia a qualche piccola comodità e un po’ di spirito di adattamento andranno a vantaggio di uno spirito di equipaggio e di una vacanza sicuramente unica che solo la barca a vela può dare.”
Una curiosità: il nome Jonas dato all’Associazione è stato tratto dal film “Jonas che avrà 20 anni nel 2000” di Alain Tanner del 1976. Il New York Times titolava allora: “Nel 2000 si parlerà ancora di Jonas”. Avevano ragione!