“Conoscevo il dottor Carlo Urbani dalla giovinezza, quando, 27 anni fa, sono arrivato nella parrocchia di San Sebastiano a Castelplanio. L’ultima volta che l’ho incontrato è stato circa un anno fa, per la cresima di sua figlia”. Traspare una contenuta commozione dalla voce del vescovo di Jesi, mons. Oscar Serfilippi, mentre ricorda Carlo Urbani, il medico marchigiano che per primo ha diagnosticato il virus Sars, meglio noto come polmonite atipica. Un uomo che aveva scelto di mettere gli altri prima di se stesso, dedicando le proprie forze e le proprie qualità professionali al servizio degli ultimi.
“Era un uomo ricco di molti doni –ha detto ancora mons. Serfilippi- una persona di poche parole: appena diventato virologo, decise di fare volontariato per i primi casi di Aids. Nel 1999, da presidente italiano di Medici senza Frontiere, ricevette il Nobel per la pace. Ora il presidente Ciampi lo onora con la medaglia d’oro.Come la stima era universale, così è ora il pianto. Tutta la diocesi, tutta la chiesa risente di questo grave lutto. Aveva un cuore grandissimo. Era stato educato nella fede cristiana dai suoi genitori, impegnati nella propria comunità parrocchiale. Domani pomeriggio celebreremo i funerali in quella stessa chiesa di San Sebastiano, a Castelplanio, che ha visto crescere la sua famiglia e quella di sua moglie, Giuliana Chiorrini”.
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