Venerdì 29 aprile, alle ore 20, la Fontana di Trevi si tingerà di rosso, per simboleggiare il sangue dei tanti martiri cristiani che oggi, ancor più che nei primi secoli, sono uccisi in odio alla fede. È l’iniziativa della Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre, per sensibilizzare e richiamare l’attenzione sul dramma della persecuzione cristiana. I cristiani sono il gruppo religioso maggiormente perseguitato e la loro condizione continua a peggiorare in molti dei paesi in cui affrontano da tempo gravi limitazioni alla libertà religiosa. Lo conferma il Rapporto sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che Soffre che, pubblicato dal 1999, di edizione in edizione continua a denunciare la drammatica tendenza. Nel corso della serata verrà data voce ad alcune storie e testimoni del martirio cristiano, a cominciare dal vescovo caldeo di Aleppo, monsignor Antoine Audo. Molte le realtà che hanno aderito all’evento e ovviamente le chiese dei Paesi in cui i cristiani sono maggiormente perseguitati. «Abbiamo bisogno di segni come questo – ha affermato il Card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana – Imporporare la Fontana di Trevi sarà l’occasione per offrire a tutti un segno della presenza, ancor oggi, del martirio, e per innalzare al Signore una preghiera a favore dei cristiani perseguitati e di tutti coloro che sono oppressi, nell’auspicio che un’accresciuta sensibilità su questo tema porti, in tanti, frutti di impegno e attivo coinvolgimento». Sin dalla sua nascita, nel 1947, la fondazione pontificia ha denunciato le persecuzioni a sfondo religioso. Un impegno che dal 1999 ha trovato un potente strumento nel Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, la cui prossima edizione sarà pubblicata il prossimo 15 novembre. «Invitiamo tutti coloro che lo desiderino ad essere presenti – affermano Alessandro Mantovano e Alessandro Monteduro, presidente e direttore della fondazione – tanti nostri fratelli perseguitati e dimenticati vi saranno riconoscenti, perché la vostra presenza li rappresenterà, dando loro piena visibilità sulla scena pubblica. Sullo sfondo della magnifica Fontana romana imporporata, si spera possa intonare il preludio di una reazione duratura e concreta in ogni sede, affinché i perseguitati del XXI secolo possano tornare quanto prima a godere pienamente del loro.