La famiglia che prega, la famiglia che custodisce la fede, la famiglia che vive la gioia. Papa Francesco ha invitato a meditare, a partire dalle Letture, nella Messa celebrata sul sagrato della basilica vaticana per la Giornata della famiglia, in occasione dell’Anno della fede. Un evento cui hanno partecipato migliaia di famiglie, provenienti da tante nazioni del mondo.
Il Pontefice ha chiesto alle famiglie: "Pregate qualche volta in famiglia? Qualcuno sì, lo so. Ma tanti mi dicono: ma come si fa? Ma, si fa come il pubblicano, è chiaro: umilmente, davanti a Dio. Ognuno con umiltà si lascia guardare dal Signore e chiede la sua bontà, che venga a noi. Ma, in famiglia, come si fa? Perché sembra che la preghiera sia una cosa personale, e poi non c’è mai un momento adatto, tranquillo, in famiglia.
"Pregare l’uno per l’altro. Questo è pregare in famiglia, e questo fa forte la famiglia: la preghiera".
Il secondo spunto di riflessione viene da un passo dell’apostolo Paolo: "La famiglia custodisce la fede". San Paolo ha conservato la fede "perché, come l’aveva ricevuta, l’ha donata, spingendosi nelle periferie, senza arroccarsi su posizioni difensive". Di qui la domanda ai presenti all’incontro: "In che modo noi, in famiglia, custodiamo la nostra fede? La teniamo per noi, nella nostra famiglia, come un bene privato, come un conto in banca, o sappiamo condividerla con la testimonianza, con l’accoglienza, con l’apertura agli altri? Tutti sappiamo che le famiglie, specialmente quelle giovani, sono spesso "di corsa", molto affaccendate; ma qualche volta ci pensate che questa "corsa" può essere anche la corsa della fede?. Le famiglie cristiane sono missionarie. E lo sono anche nella vita di ogni giorno, facendo le cose di tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il lievito della fede!".
Riflettendo sul Salmo responsoriale, Francesco ha chiesto se ognuno porta la gioia "nel suo cuore, a casa sua", "come un compito da fare". "La gioia vera che si gusta nella famiglia – ha osservato – non è qualcosa di superficiale, non viene dalle cose, dalle circostanze favorevoli". La gioia vera viene da un’armonia profonda tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita". Ma, ha aggiunto, "alla base di questo sentimento di gioia profonda c’è la presenza di Dio, la presenza di Dio nella famiglia, c’è il suo amore accogliente, misericordioso, rispettoso verso tutti. E soprattutto, un amore paziente: la pazienza è una virtù di Dio e ci insegna, in famiglia, ad avere questo amore paziente, l’uno con l’altro. Avere pazienza tra di noi. Amore paziente". Per Francesco, "solo Dio sa creare l’armonia delle differenze. Se manca l’amore di Dio, anche la famiglia perde l’armonia, prevalgono gli individualismi, e si spegne la gioia. Invece la famiglia che vive la gioia della fede la comunica spontaneamente, è sale della terra e luce del mondo, è lievito per tutta la società". "Care famiglie – ha concluso il Pontefice – vivete sempre con fede e semplicità, come la santa Famiglia di Nazaret La gioia e la pace del Signore siano sempre con voi!".