È stata la prima volta, negli otto mesi del suo mandato, che l’assessore al Welfare della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, ha visitato il presidio residenziale “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo, che rappresenta la struttura di eccellenza della Fondazione “Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus”, emanazione della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio dei Frati Minori Cappuccini.
Più volte Pentassuglia aveva espresso il desiderio di osservare personalmente una struttura di cui aveva tanto sentito parlare, ma impegni più urgenti gli hanno sempre fatto rimandare il viaggio. Fino a qualche giorno fa, quando è salito a Giovanni Rotondo con l’assessore al Bilancio della Regione Puglia, il foggiano Leo Di Gioia, che ben conosce realtà e prospettive de “Gli Angeli di Padre Pio”.
I due componenti del Governo regionale sono stati accolti dal presidente della Fondazione, fr. Francesco Colacelli, e dai componenti della direzione strategica: Nicola D’Andrea, Giacomo Forte e Libera Giardino. Mentre è stata la direttrice sanitaria del Centro, Serena Filoni, ad illustrare a Pentassuglia tutti gli ambienti e, in particolare, le esclusive tecnologie di cui è dotato il presidio sanitario, che attualmente può garantire 25 ricoveri con un evidente confort alberghiero. Ma l’Assessore al Welfare è stato accompagnato anche nella nuova ala, già inaugurata, dove sono disponibili altri 40 posti letto, che attende solo il completamento dell’iter di accreditamento “per trasferimento” per essere utilizzata.
Pentassuglia ha potuto anche apprendere alcuni dati sull’attività de “Gli Angeli di Padre Pio”: le prestazioni riabilitative erogate ai feriti di guerra libici e ucraini e la prospettiva di accogliere in futuro anche pazienti della Bielorussia; la significativa domanda delle prestazioni che non solo consente una costante occupazione di tutti i posti letto, ma produce anche una lunga lista d’attesa, attualmente di 675 pazienti. Inoltre, è stato spiegato al Responsabile della sanità pugliese, il 15% dei ricoverati arriva da altre regioni, anche da quelle dell’Italia settentrionale.
La dott.ssa Filoni ha, poi, evidenziato un altro aspetto garantito dalla tecnologia delle attrezzature presenti nel presidio, che consentono di “misurare” gli esiti delle prestazioni riabilitative e di refertarle, a beneficio soprattutto dei medici e dei pediatri di base, che restano i primi responsabili della salute dei loro assistiti.
L’ultimo dato è stato aggiunto dal Presidente della Fondazione. Con orgoglio fr. Francesco ha riferito all’Assessore che l’ente, utilizzando le agevolazioni del jobs act ha da poco assunto e stabilizzato 32 operatori sanitari, tra medici, infermieri e operatori socio sanitari, che si sono aggiunti ai 470 dipendenti della Fondazione, tutti già assunti da tempo con contratto a tempo indeterminato. Numeri che hanno destato l’attenzione di Pentassuglia che ha commentato: «Dove c’è più lavoro, ci sono più diritti, più libertà e, quindi, più dignità, con riflessi positivi sulla qualità delle prestazioni erogate e, quindi, sull’utenza. È in queste realtà, allora, che l’ente Regione vuole prestare attenzione, vuole accendere i fari».