Nella quarta domenica di Quaresima, denominata "Laetare" a motivo dell’incipit dell’antifona d’ingresso alla celebrazione eucaristica, papa Francesco ha offerto una riflessione tutta particolare, prima della tradizionale preghiera dell’Angelus. Il Papa ha invitato i presenti a rivolgere "lo sguardo del cuore a Gesù Crocifisso" e a sentire "dentro di noi che Dio ci ama, ci ama davvero, e ci ama così tanto! Ecco l’espressione più semplice che riassume tutto il Vangelo, tutta la fede, tutta la teologia: Dio ci ama di amore gratuito e sconfinato”.
“La Croce di Cristo – ha quindi detto il Papa – è la prova suprema dell’amore di Dio per noi: Gesù ci ha amati «sino alla fine» (Gv 13,1), cioè non solo fino all’ultimo istante della sua vita terrena, ma fino all’estremo limite dell’amore": "Se nella creazione il Padre ci ha dato la prova del suo immenso amore donandoci la vita, nella passione e la morte del Figlio ci ha dato la prova delle prove: è venuto a soffrire e morire per noi. E questo, per amore: così grande è la misericordia di Dio! Perché ci ama, ci perdona. Con la sua misericordia Dio perdona tutto, e Dio perdona sempre".
A "Maria, che è Madre di misericordia" l’invocazione finale di Francesco affinché ponga "nel cuore la certezza che siamo amati da Dio. Ci stia vicino nei momenti di difficoltà e ci doni i sentimenti del suo Figlio, perché il nostro itinerario quaresimale sia esperienza di perdono, di accoglienza e di carità”.