Il fenomeno della tratta ha una dimensione mondiale e la sua logica è ovunque quella dello sfruttamento e della prevaricazione. Schiavitù a fini sessuali, schiavitù sul lavoro, tratta degli esseri umani per il commercio degli organi, sono tanti gli aspetti coinvolti in questo aberrante fenomeno. Purtroppo, spesso, su questi temi regna tanta indifferenza, quella contro la quale don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha combattuto tutta una vita. Le case-famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII continuano ad accogliere in gran parte le vittime della tratta, cioè quelle persone invisibili di cui nessuno si occupa.
«Questa piaga – si legge nel comunicato – va affrontata senza perdere tempo, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà si devono unire e adoperare perché il fenomeno sia sconfitto».
La fiaccolata “Accendi una luce contro la tratta”, che si terrà venerdì 6 febbraio alle 20.30 presso la basilica SS. Apostoli a Roma, vuole rappresentare, quindi, l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, «un grido fortissimo da innalzare al cielo, per dare voce a chi non ce l’ha e mostrare al mondo le piaghe dell’umanità e chiedere di non far finta di niente, di non girarsi dall’altra parte, di avere il coraggio di farle proprie».
Alla fiaccolata parteciperanno, per dare la loro testimonianza, le vittime della tratta e della schiavitù sui diversi fronti: lavoro, minori e prostituzione. L’appuntamento vedrà alternarsi momenti di preghiera a canti e danze. È prevista la partecipazione del Card. João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica; il Card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti; il Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.