15 aprile
Joseph de Veuster, settimo degli otto figli dei coniugi fiamminghi de Veuster, nasce nel Belgio nel 1840. Due sorelle e due fratelli divennero rispettivamente suore e preti dei “Sacri Cuori di Gesù e Maria”, detti anche “Società del Picpus”.

In questa società Joseph entrò a 19 anni e prese il nome di fratel Damiano. Dopo alcuni anni di preparazione, venne inviato missionario nelle Hawaii dove gli venne affidato un esteso territorio con soli 2000 abitanti. Damiano raggiunse le isole dopo 138 giorni di navigazione. Sulle isole completò gli studi e divenne sacerdote nel 1864. Istruì la gente nella fede e insegnò ad allevare montoni, maiali e coltivare la terra. Condivideva il loro povero cibo, dormiva come loro su un pagliericcio. Nel 1873 il suo vescovo cercò preti volontari per l’isola lazzaretto di Molokai, dove il governo confinava i malati di lebbra. Su quest’isola il Santo ci restò per sempre perché il governo temeva il contagio. Iniziò a fumare la pipa per nascondere l’odore insopportabile della carne in disfacimento che a volte lo fa svenire in chiesa. Dei suoi lebbrosi divenne prete, medico e padre. Curò le anime, lavò le piaghe, distribuì medicine, riportò dignità tra i malati. Nel 1885 venne contagiato anche lui, ma la malattia lo isola. Pochi mesi prima della morte arrivò il padre belga Conrardy per confessarlo.
La malattia non lo fermava perché continuava ad aiutare gli studi sulla lebbra facendo fare esperimenti di nuovi farmaci su di lui. Diceva: “Sono tranquillo e rassegnato, e anche più felice in questo mio mondo”. Alla sua morte, avvenuta dopo un mese di letto, mille malati di lebbra lo seppellirono ai piedi di un albero.
Il suo corpo venne riportato in Belgio, a Lovanio, nel 1936. Nel 1995 venne beatificato a Bruxelles da papa Giovanni Paolo II che continuò l’iter iniziato da Paolo VI nel 1967 su richiesta di 33 mila lebbrosi. Papa Benedetto XVI lo canonizzò in Piazza San Pietro l’11 ottobre del 2009.