L’invito che ci arriva da Papa Francesco in questo mese di febbraio, nel pieno del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, è quello di pregare in modo speciale per le religiose e le consacrate nel mondo, affinché la vita fraterna in comunità diventi sempre più un luogo privilegiato per manifestare la sinodalità, segno particolare della identità stessa della Chiesa e della Vita consacrata, in cammino, in ascolto, in missione.
Una vera e propria sfida della Chiesa e dell’umanità, da vivere con coraggio, per trovare risposte nuove di fronte alle sfide del nostro tempo (cfr Papa Francesco).
Tra gli aspetti fondamentali della Vita Consacrata un ruolo importante lo ha la testimonianza. È condividendo con gli altri l’esperienza profonda e personale di Cristo che si può contribuire, in modo unico, al compito missionario di tutta la Chiesa, praticando i consigli evangelici di povertà, obbedienza e castità, ognuno con il proprio carisma.

Oltre allo stile di vita, alla dedizione a Dio, alla preghiera, alla missione, al senso comunitario che vivono le consacrate e le religiose, Papa Francesco, più volte con l’espressione “siamo tutti sulla stessa barca” ha richiamato l’essenza della chiamata, sottolineando anche quella universale, per costruire su basi solide un’intera fraternità con il dialogo e l’ascolto, la partecipazione, la condivisione e la corresponsabilità nei confronti dell’intera comunità.

“Vicino ai piccoli, agli ultimi con la tenerezza e la compassione di Dio. Questo edifica la Chiesa, la fa camminare nella via di Cristo che è la via della carità. Lo stile di Dio è questo: vicinanza, tenerezza e compassione Dio fa sempre così.” Papa Francesco