Quindici enti e realtà diocesane in rete per affrontare il disagio giovanile. È questo l’obiettivo nella neonata “Cordata educativa” della Diocesi di Milano, un’iniziativa per rispondere ai problemi e ai bisogni dei ragazzi, che la pandemia ha fatto esplodere. Gli attuali componenti della Cordata, aperta a ulteriori adesioni, sono, al momento: Servizio per i giovani e l’università; Fom (Fondazione oratori milanesi); Servizio per la pastorale scolastica; Consulta diocesana comunità cristiana e disabilità; Caritas Ambrosiana; Azione Cattolica Ambrosiana; Agesci; Csi (Centro sportivo italiano) Comitato di Milano; Fma (Figlie Maria Ausiliatrice) Lombardia; Cooperativa Aquila e Priscilla; Cooperativa Pepita; Felceaf (Federazione lombarda centri assistenza alla famiglia); La Casa di Varese; Fondazione don Silvano Caccia; Fondazione G.B. Guzzetti.
Durante la conferenza stampa è stato presentato il “manifesto” della Cordata: “nata dall’interazione di varie realtà che si occupano di educazione, intende tracciare un percorso da condividere con i giovani nel territorio della Diocesi, attraverso la collaborazione tra oratori, scuole, società sportive, terzo settore, volontariato e famiglie. Fiducia, accoglienza, corresponsabilità, cura, reciprocità e comunità sono le parole chiave che guideranno l’azione coordinata dei 15 soggetti che hanno al momento aderito alla Cordata”.
Intervenuto nei giorni scorsi, durante la diretta di Just Today, su Padre Pio TV, don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi, uno dei soggetti promotori, ha così spiegato il senso dell’iniziativa: «La pandemia rappresenta la fase acuta di un processo educativo già molto affaticato, la Chiesa da sempre è accanto ai giovani, attraverso la scuola, gli oratori, l’associazionismo. Da sempre la Chiesa cerca di richiamare l’attenzione sulla condizione dei giovani, che si trovano, soprattutto in questo momento, in grande sofferenza. Abbiamo, quindi, cercato, in questa situazione di dare una risposta diversa, una risposta di comunità, una risposta di Chiesa, e ci siamo detti che solo una cordata educativa, solo l’unione e l’integrazione ci consente di vivere la missione educativa come una missione possibile». «Il dato più preoccupante, oggi – ha sottolineato don Stefano – è quello del ritiro sociale di tanti adolescenti, tanti giovani che hanno visto interrompersi il ritmo i crescita tipico della loro stagione di vita e faticano a riprenderlo». L’iniziativa si pone, così, anche l’obiettivo di lanciare un messaggio di fiducia e di speranza, per permettere ai tanti giovani di superare questi momenti di fatica.
Il Vicario generale della Diocesi, monsignor Franco Agnesi, ha sottolineato che «la Cordata risponde in modo coraggioso a un appello a lavorare insieme per la vita piena dei giovani. Mi vengono in mente tre “A” per identificare i componenti di questa Cordata: Adulti che si mettono a servizio dei giovani, dicono ai giovani: “Dalle difficoltà che attraversi ci sono passato anch’io”; Alleati, perché tante volte durante la pandemia abbiamo detto che occorre lavorare insieme, e farlo davvero è un messaggio che dice qualcosa anche ai giovani; infine, Adatti alla vita, per poter dire ai ragazzi che, come ci ha ricordato monsignor Delpini nel Discorso di sant’Ambrogio, “la vita è una vocazione, non un enigma incomprensibile, il futuro è promessa e responsabilità, non una minaccia”».