Padre Serafino Chiesa, missionario salesiano, in Bolivia da oltre 30 anni, è stato ospite della puntata di questa settimana di Viandanti sulle strade del Vangelo, il programma dedicato alle missioni, in onda tutti i lunedì alle 10.30 su Padre Pio Tv.
Nato a Santo Stefano Roero, in provincia di Cuneo, sesto di dieci figli (5 maschi e 5 femmine) è partito per la missione di Kami, sulle montagne della Bolivia, il 2 gennaio 1985, per dare una mano e offrire il suo sostegno a quest’opera così lontana e complicata a causa dell’altitudine (4.000 metri) e non solo.
La missione salesiana di Kami è nata l’8 dicembre 1977, copre un’area geografica molto vasta (910 kmq) compresa nel dipartimento di Cochabamba. Questa zona è costituita da un labirinto di montagne che vanno dai 3.000 ai 4.600 mt. La stessa Kami, dove la speranza di vita è sotto i 40 anni, si trova a 4.000 mt di altitudine e qui vivono circa 20.000 persone, quasi tutte appartenenti alle popolazioni Aymara (pre-incaici) e Quechua (gli antichi Incas). I padri salesiani, alcuni boliviani, che si sono succeduti nella guida della Missione, hanno profuso tutte le loro energie spirituali e materiali per rendere più umana e vivibile la vita della gente di Kami, fortemente povera e disagiata.
Padre Serafino ha avviato in questo villaggio la costruzione di una centrale idroelettrica con l’obiettivo di creare un motore di sviluppo per migliaia di poveri contadini e minatori, sfruttando una risorsa locale: l’acqua del fiume Ayopara. Una centrale che provvederà all’elettrificazione di tutta questa regione e non solo. Questo progetto incarna quello che è “il sogno salesiano” ovvero quello di dare a queste comunità un futuro di rinascita, autonomia e sviluppo.
«Noi dagli inizi – racconta padre Serafino – da 37 anni, stiamo lavorando sul tema dello sviluppo, perché lavorare sull’emergenza non ci soddisfa, perché l’emergenza è una linea di ripiego, mentre in questi Paesi è necessario tracciare linee di futuro, linee che creino speranza, educazione, formazione, che aumentino la produttività di questi popoli. Noi abbiamo sempre portato via dai Paesi in via di sviluppo. La Bolivia soffre questa depredazione totale delle sue risorse naturali da oltre 30 anni. Lo sviluppo ha bisogno di pazienza e di investimenti e quello che facciamo noi è mettere le nostre vite al servizio di tutto questo, al servizio degli altri».