I difensori del rispetto della storia guadagnano un potente alleato: Papa Francesco. Parlando, nell’aula della Benedizione, al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, in occasione dell’incontro augurale annuale definito “di famiglia”, Francesco ha denunciato la scarsa efficacia di molte organizzazioni internazionali nate per favorire la concordia tra i popoli con una diagnosi inaspettata. “Non di rado – ha affermato- il baricentro d’interesse si è spostato su tematiche per loro natura divisive e non strettamente attinenti allo scopo dell’organizzazione, con l’esito di agende sempre più dettate da un pensiero che rinnega i fondamenti naturali dell’umanità e le radici culturali che costituiscono l’identità di molti popoli”.
Nel condannare la colonizzazione ideologica, il Papa ha aggiunto che oggi essa “assume sempre più la forma di quella cancel culture, che in nome della protezione delle diversità, finisce per cancellare il senso di ogni identità”. Il Santo Padre, evidenziando che esso si profila in modo sempre più aggressivo, indica il pensiero unico come l’ideologia che non esita a rinnegare la storia, o peggio ancora “a riscriverla in base a categorie contemporanee, mentre ogni situazione storica va interpretata secondo l’ermeneutica dell’epoca, non l’ermeneutica di oggi”.
Il grande storico italiano Rosario Romeo denunciava già molti decenni fa questo pericolo scrivendo: E’ doverosa una generale riserva metodica di fronte al patente anacronismo di giudizi nei quali ideali interessi e aspirazioni del nostro presente vengono assunti a criterio di valutazione di epoche e di uomini che agirono motivati da altri interessi, aspirazioni e ideali.
Francesco non ha risparmiato ai diplomatici dei 183 Stati accreditati presso la Santa Sede un vibrante appello alla diplomazia multilaterale, “chiamata perciò ad essere veramente inclusiva, non cancellando ma valorizzando le diversità e le sensibilità storiche” che contraddistinguono i vari popoli.
Dialogo e fraternità sono essenziali per superare le crisi che l’umanità sta incontrando, dalla pandemia, con le conseguenze economiche, e sociali che ha provocato, alla crisi climatica e ai contrasti tra Stati. Soltanto con questo metodo la comunità internazionale “riacquisterà credibilità ed efficacia per affrontare le prossime sfide, che richiedono all’umanità di ritrovarsi insieme come una grande famiglia, la quale, pur partendo da punti di vista differenti, dev’essere in grado di trovare soluzioni comuni per il bene di tutti”. Ciò esige fiducia reciproca e disponibilità a dialogare, ovvero ad ascoltarsi, confrontarsi, accordarsi e camminare insieme.