Li chiamano vidomegòn, bambine e bambini provenienti dalle campagne e trasformati in “baby-schiavi”. Ogni anno sono migliaia, molti fra i 6 e i 7 anni, venduti dai loro genitori: da quel momento diventano vidomegòn (affidati e trafficati) e vengono sfruttati come tuttofare domestici, venditori ambulanti, spaccapietre. Una vera e propria tratta, molto diffusa nel Benin. Al mercato di Dantokpa, il mercato più grande di Cotonou, finiscono anche questi bambini, a lavorare come venditori ambulanti o più spesso a trasportare merci o a raccogliere la spazzatura. Molte bambine, proprio al mercato, vengono vendute come manodopera domestica. Arrivano giovanissime e piene di speranza dalle campagne, ma quando giungono a Cotonou trovano solo sfruttamento, violenze e abusi. Vittime innocenti di un fenomeno inquietante. Che ha origini antiche ma che un tempo era a beneficio dei bambini, («quando il piccolo veniva tolto alle famiglie più povere e affidato a famiglie un po’ più benestanti, andava a scuola e aveva un avvenire») e poi, dagli anni ’70-80 è diventata una vera e propria schiavitù e questi bambini, specie le ragazzine, vengono considerati «manodopera a costo zero e spesso non riescono più a ricordare neanche l’origine della loro famiglia». A centinaia vengono salvate dalle missionarie italiane. La casa della speranza delle suore missionarie salesiane accoglie le ragazzine abusate riuscendone a sottrarre alla tratta ogni anno centinaia e costruendo per loro una vita nuova e libera. Suor Maria Antonietta Marchese, missionaria salesiana delle figlie di Maria Ausiliatrice, per molti anni in missione in Benin, ci racconterà questa drammatica realtà nella prossima puntata di Viandanti sulle strade del Vangelo, lunedì alle 10.30 su Padre Pio TV.
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