15 maggio 2022: sarà questo il giorno in cui l’apostolo del deserto verrà canonizzato, ad un anno dal decreto di papa Francesco. La Congregazione delle Cause dei Santi oggi ne dà notizia, ricordando che la pandemia aveva finora impedito di stabilire una data. «La mia vocazione ordinaria è la solitudine, la stabilità, il silenzio… Ma se fossi chiamato ad altro, non posso che rispondere come Maria: “Io sono la serva del Signore”».
Proclamato beato il 13 novembre 2005, Frère Charles ha fatto dell’amicizia con Dio e con i piccoli il suo stile di vita; il suo ideale era praticare verso tutti, cristiani e musulmani, la carità universale del Cuore di Gesù. Di nazionalità francese, di nobili natali, nonostante vivesse nell’epoca di massima espansione coloniale degli Stati europei, promosse una visione profetica delle relazioni, accogliendo la sfida dell’amicizia con i più lontani ed i più dimenticati.

Papa Francesco chiude l’enciclica Fratelli tutti presentandolo come modello di vita cristiana e modello di fraternità universale (nn. 287 e segg). San Paolo VI lo aveva proposto, nell’enciclica Populorum progressio, come esempio di donazione personale e carità missionaria, ricordandone anche il prezioso dizionario tuareg-francese (n. 12).
Nel racconto della sua esperienza umana e spirituale, Charles de Foucauld insegna che per amare tutti, occorre cominciare amando qualcuno; per diventare fratello di tutti, devi iniziare essendo il fratello di qualcuno. Poco prima di morire, riassumeva così il suo stile di vita: «Amore fraterno per tutti gli uomini…vedere in ogni uomo un figlio del Padre che è nei cieli: essere caritatevole, pacifico, umile, coraggioso con tutti; pregare per tutti gli esseri umani, ed offrire le proprie sofferenze per tutti». Venne ucciso il 1° dicembre 1916 a Tamanrasset, nel Sahara algerino, da un gruppo di predoni. Aveva 58 anni.
